E’ attesa per lunedì la decisione del Collegio Garanti sull’ammissibilità del referendum per l’adesione di San Marino all’Unione Europea. Una sentenza che ha fatto slittare in avanti anche i tempi dell’altro quesito referendario, presentato in estate dall’associazione Micologica. Chiede l’abrogazione della legge del 5 maggio scorso che riporta a 30 su 60, cioè a maggioranza semplice, il numero dei voti consiliari per l’alienazione dei beni di proprietà dello Stato. Il referendum ha già avuto il via libera dei saggi il 28 settembre scorso, ma i Capitani Reggenti prima di indire la data del voto, e quindi mettere in moto la macchina referendaria, attendono la decisione dei garanti, perché la legge impone che i referendum vengano accorpati in un’unica consultazione elettorale. Dunque, il prossimo anno i sammarinesi torneranno alle urne, sicuramente per un referendum, salvo l’eventualità di elezioni politiche, che farebbero slittare ulteriormente gli eventuali quesiti referendari.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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