L’approvazione della legge 191/2011 è frutto di diversi anni di discussioni relativamente alla questione del 2º pilastro pensionistico, sul quale purtroppo gli interessi particolari hanno più volte rischiato di superare quelli collettivi.
Ricordiamo a tal proposito il referendum attivato nel 2006, proprio sul 2º pilastro pensionistico, che non si celebrò poiché il Governo di quel periodo, dopo aver approvato una norma sostanzialmente uguale al Decreto Legge oggi oggetto di referendum, fece un passo indietro abrogandola da sé e non permettendo ai cittadini di esprimersi in merito: oggi siamo nuovamente chiamati ad opporci alle scelte scellerate di un Governo, mosso sostanzialmente dalle stesse forze di quello del 2006, che dimostra come le proprie politiche di gestione delle nostre future pensioni siano alquanto pericolose e di certo non trasparenti.
Tra le varie modifiche apportate dal Decreto, oggi analizzeremo quelle sulla modalità dell’affidamento gestione a terzi convenzionati dei denari obbligatoriamente versati.
Il Governo afferma, giustamente, che già nella legge istitutiva si prevedeva la possibilità di dare in gestione a terzi le risorse m ciò che volutamente, ed anche poco correttamente, viene omesso è il fatto che in principio c’era il requisito OBBLIGATORIO di essere soggetti autorizzati ai sensi della legge sammarinese, nella quale si prevede sia il vaglio di Banca Centrale, con anche continua vigilanza diretta, che il nulla osta del Congresso di Stato.
A tal proposito il Governo ci informa, rispondendo ad un interpellanza, che anche prima di effettuare la modifica alla norma il Comitato Amministratore non ha assolutamente preso in considerazione la possibilità di far gestire il fondo a soggetti terzi sammarinesi e questo non può che fare intendere che il Decreto sia stato redatto con l'obbiettivo di demandare la gestione fuori da San Marino, con tutti i rischi che concorrono.
Proprio relativamente ai rischi occorre essere consapevoli che tutte le modifiche riportate sono state effettuate senza tenere in minima considerazione il parere dell’Avvocatura di Stato che, interpellata nel 2008, ha precisato molto chiaramente che la gestione ESTERA comporta rischi legali e giuridici molto elevati sia per i contribuenti, che non potrebbero “promorre azioni” contro i soggetti esteri, sia per le il fondo in senso lato, che in caso di contenzioso verrebbe sottoposto a giurisprudenze estere con la decisione finale di Autorità estere non influenzabili dalla nostra. Purtroppo nei vari confronti che si stanno tenendo in questi giorni sta persino emergendo che molti rappresentanti del Governo e della maggioranza non sono nemmeno a conoscenza di questo parere.
Basterebbe solo questa ultima analisi per giustificare il SI, ma noi vogliamo essere corretti a differenza del Governo e vogliamo cercare di dare gli strumenti ai cittadini per un voto consapevole, per cui cercheremo di analizzare anche altre argomentazioni del Governo stesso attraverso le quali vorrebbero giustificare questo provvedimento.
Il Governo sostiene che "l’estero è garanzia di professionalità" ma omette, colpevolmente o volutamente, che ha San Marino ci sono diversi soggetti autorizzati alla gestione di fondi e patrimoni, sottoposti a continua vigilanza diretta da parte delle Autorità, per i quali ci si domanda come mai SE NON SI RITENGONO PROFESSIONALI QUESTI SOGGETTI SI LASCIA LORO L’AUTORIZZAZIONE AD OPERARE.
Il Governo sostiene che "l’estero è garanzia di redditività e minori costi", lasciando intendere scorrettamente che all’estero i rendimenti siano garantiti rispetto a San Marino. La realtà è che il rendimento garantito non esiste sui mercati ne tramite soggetti sammarinesi ne esteri ed occorre puntualizzare che i soggetti sammarinesi possono investire tranquillamente dove investono anche gli Istituti Europei.
Quello che è importante sottolineare è che vista la natura del FONDISS è basilare cercare di ridurre i rischi il più possibile e perciò è necessario monitorare attentamente l’operatività che viene messa in atto, nel caso la scelta ricada su un gestione di terzi anziché diretta, e questo può essere fatto dalla Banca Centrale SOLO in caso di soggetti sammarinesi e non certo verso soggetti esteri.
Un ulteriore aspetto da non tralasciare è anche il potere contrattuale verso un istituto estero in termini di condiziono economiche (costi), che rivestono un fondamentale ruolo per il rendimento finale.
Essendo, questi istituti, abituati a ben altre cifre d’investimento il potere contrattuale appunto è pari a ZERO rispetto a ciò che si potrebbe ottenere con soggetti sammarinesi, spesso aiutati dallo Stato e quindi, certamente, più “propensi” a concordare condizioni di favore.
Queste sono solo alcune delle argomentazioni che ci fanno capire come purtroppo ci siano interessi tutt’altro che collettivi dietro a questa modifica e che le tesi a favore della stessa si sciolgano come neve al Sole. VOTARE SI è un modo per far capire a chi governa questo Paese che non PUO’ continuare fare ciò che vuole mettendo interessi privati avanti quelli pubblici.
Comunicato stampa ReferendumSanMarino
Ricordiamo a tal proposito il referendum attivato nel 2006, proprio sul 2º pilastro pensionistico, che non si celebrò poiché il Governo di quel periodo, dopo aver approvato una norma sostanzialmente uguale al Decreto Legge oggi oggetto di referendum, fece un passo indietro abrogandola da sé e non permettendo ai cittadini di esprimersi in merito: oggi siamo nuovamente chiamati ad opporci alle scelte scellerate di un Governo, mosso sostanzialmente dalle stesse forze di quello del 2006, che dimostra come le proprie politiche di gestione delle nostre future pensioni siano alquanto pericolose e di certo non trasparenti.
Tra le varie modifiche apportate dal Decreto, oggi analizzeremo quelle sulla modalità dell’affidamento gestione a terzi convenzionati dei denari obbligatoriamente versati.
Il Governo afferma, giustamente, che già nella legge istitutiva si prevedeva la possibilità di dare in gestione a terzi le risorse m ciò che volutamente, ed anche poco correttamente, viene omesso è il fatto che in principio c’era il requisito OBBLIGATORIO di essere soggetti autorizzati ai sensi della legge sammarinese, nella quale si prevede sia il vaglio di Banca Centrale, con anche continua vigilanza diretta, che il nulla osta del Congresso di Stato.
A tal proposito il Governo ci informa, rispondendo ad un interpellanza, che anche prima di effettuare la modifica alla norma il Comitato Amministratore non ha assolutamente preso in considerazione la possibilità di far gestire il fondo a soggetti terzi sammarinesi e questo non può che fare intendere che il Decreto sia stato redatto con l'obbiettivo di demandare la gestione fuori da San Marino, con tutti i rischi che concorrono.
Proprio relativamente ai rischi occorre essere consapevoli che tutte le modifiche riportate sono state effettuate senza tenere in minima considerazione il parere dell’Avvocatura di Stato che, interpellata nel 2008, ha precisato molto chiaramente che la gestione ESTERA comporta rischi legali e giuridici molto elevati sia per i contribuenti, che non potrebbero “promorre azioni” contro i soggetti esteri, sia per le il fondo in senso lato, che in caso di contenzioso verrebbe sottoposto a giurisprudenze estere con la decisione finale di Autorità estere non influenzabili dalla nostra. Purtroppo nei vari confronti che si stanno tenendo in questi giorni sta persino emergendo che molti rappresentanti del Governo e della maggioranza non sono nemmeno a conoscenza di questo parere.
Basterebbe solo questa ultima analisi per giustificare il SI, ma noi vogliamo essere corretti a differenza del Governo e vogliamo cercare di dare gli strumenti ai cittadini per un voto consapevole, per cui cercheremo di analizzare anche altre argomentazioni del Governo stesso attraverso le quali vorrebbero giustificare questo provvedimento.
Il Governo sostiene che "l’estero è garanzia di professionalità" ma omette, colpevolmente o volutamente, che ha San Marino ci sono diversi soggetti autorizzati alla gestione di fondi e patrimoni, sottoposti a continua vigilanza diretta da parte delle Autorità, per i quali ci si domanda come mai SE NON SI RITENGONO PROFESSIONALI QUESTI SOGGETTI SI LASCIA LORO L’AUTORIZZAZIONE AD OPERARE.
Il Governo sostiene che "l’estero è garanzia di redditività e minori costi", lasciando intendere scorrettamente che all’estero i rendimenti siano garantiti rispetto a San Marino. La realtà è che il rendimento garantito non esiste sui mercati ne tramite soggetti sammarinesi ne esteri ed occorre puntualizzare che i soggetti sammarinesi possono investire tranquillamente dove investono anche gli Istituti Europei.
Quello che è importante sottolineare è che vista la natura del FONDISS è basilare cercare di ridurre i rischi il più possibile e perciò è necessario monitorare attentamente l’operatività che viene messa in atto, nel caso la scelta ricada su un gestione di terzi anziché diretta, e questo può essere fatto dalla Banca Centrale SOLO in caso di soggetti sammarinesi e non certo verso soggetti esteri.
Un ulteriore aspetto da non tralasciare è anche il potere contrattuale verso un istituto estero in termini di condiziono economiche (costi), che rivestono un fondamentale ruolo per il rendimento finale.
Essendo, questi istituti, abituati a ben altre cifre d’investimento il potere contrattuale appunto è pari a ZERO rispetto a ciò che si potrebbe ottenere con soggetti sammarinesi, spesso aiutati dallo Stato e quindi, certamente, più “propensi” a concordare condizioni di favore.
Queste sono solo alcune delle argomentazioni che ci fanno capire come purtroppo ci siano interessi tutt’altro che collettivi dietro a questa modifica e che le tesi a favore della stessa si sciolgano come neve al Sole. VOTARE SI è un modo per far capire a chi governa questo Paese che non PUO’ continuare fare ciò che vuole mettendo interessi privati avanti quelli pubblici.
Comunicato stampa ReferendumSanMarino
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