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Rete: "Il voto non si baratta" così Matteo Zeppa alla conferenza per la chiusura della campagna elettorale

Al centro del dibattito dei candidati la querelle sul voto dei neo sammarinesi e l'inserimento di "impresentabili" in alcune liste

6 giu 2024

“Siamo gli unici che non hanno chiesto l'elenco dei nuovi cittadini sammarinesi” così Matteo Zeppa alla conferenza di chiusura della campagna elettorale di Rete. La querelle sul voto dei neo sammarinesi, stimati in circa 4000, tiene banco tra i candidati del movimento, che sottolinea di aver fatto una campagna “onesta e di contenuti” a differenza di altri partiti che hanno “messo il silenziatore per nascondere provvedimenti clientelari di fine governo” – commenta Emanuele Santi -  ed hanno "inserito degli impresentabili tra i loro candidati con una gestione dilettantistica della preparazione delle elezioni".

"Ci sono arrivate segnalazioni di viaggi pagati da Genova per venire a votare - continua Matteo Zeppa -. Questa è la cultura politica che c'è a San Marino e contro la quale ci battiamo. Il voto non è una compravendita ma una conquista che non si può barattare".  "Quello che noi pensiamo sia giusto e che contraddistingue il nostro movimento è la forte lotta che abbiamo portato avanti sui gruppi di potere nel mondo bancario e la forte lotta per un’equità diversa - commenta Gian Luigi Macina -. Abbiamo dimostrato che anche stando al governo siamo in grado di dire dei sì e dei no e li abbiamo sempre motivati con uno spirito libero e critico che guardi soprattutto all’interesse generale del nostro Paese. Basta guardare chi partecipa a certe manifestazioni, si vedono persone che sono state presenti nelle vicende del processo Mazzini. Noi riteniamo queste cose assolutamente non giuste ed inopportune. È giusto che chi ha fatto delle cose non corrette, anche sul piano anche politico, faccia un passo indietro".  

“Crediamo di aver dimostrato coraggio e capacità di governo – continua Daniela Giannoni –. Abbiamo messo in campo l'unica vera riforma strutturale delle pensioni e messo in sicurezza il sistema, abbiamo risanato il bilancio di Cassa di Risparmio e istituito la Commissione sulle banche e siamo usciti dal governo per responsabilità e dignità. Adesso però oltre alle idee ci servono i numeri per governare”.

Nel video l'intervista a Gian Luigi Macina, Rete





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