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Rete: Sochi, anche San Marino faccia sentire la propria voce contraria alla legge russa anti-gay

6 feb 2014
Rete: Sochi, anche San Marino faccia sentire la propria voce contraria alla legge russa anti-gay
Rete: Sochi, anche San Marino faccia sentire la propria voce contraria alla legge russa anti-gay
“Tutti dovrebbero alzare la loro voce contro gli attacchi ai gay” ha detto Ban Ki Moon, Segretario Generale dell’ONU, nel suo intervento alla vigilia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi. Una vera e propria esortazione a esprimere il proprio formale dissenso nei confronti della legge russa anti-gay firmata da Putin qualche mese fa. “Noi tutti dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, bisessuali, transgender e gli androgini. Dobbiamo essere contrari all’arresto, l’imprigionamento e le restrizioni discriminatorie che fronteggiano”.
Ban Ki Moon è stato oratore ufficiale alla Cerimonia dei Capitani Reggenti nell’aprile 2013. Definito da Segretario di Stato per gli Affari Esteri Valentini “uomo di pace e di dialogo, guida moderata ma autorevole e da tutti ascoltata con grande rispetto e considerazione”. Nell’occasione, Valentini aveva affermato che la presenza del Segretario dell’ONU “ci sprona a proseguire ed intensificare l’azione del nostro Paese presso le Nazioni Unite, in favore del raggiungimento dei più alti obiettivi dell’Organizzazione, ovvero la pace, lo sviluppo ed il rispetto dei diritti dei popoli e delle persone.”
Chiediamo quindi che, al di là dei comunicati stampa in cui viene riportata la cronaca riguardante la presenza degli atleti sammarinesi a Sochi, anche San Marino faccia sentire la propria voce contraria alle politiche discriminatorie di Putin, cogliendo così l’invito del Segretario Generale dell’ONU.
I valori olimpici di pace, dialogo e rispetto sono ampiamente condivisibili ma non si può ignorare il fatto che questi giochi invernali abbiano luogo in Russia, dove leggi profondamente discriminatorie impediscono a questi valori di essere vissuti pienamente da milioni di persone.

Comunicato stampa Movimento Rete

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