“La Finanziaria più veloce della storia, ma il Governo anche quando ne fa una giusta, anche se non del tutto, poi però pecca di superficialità”. Giovanni Zonzini ne fa un problema metodologico: eccepisce infatti che la legge sviluppo dovesse essere fatta prima del bilancio previsionale, per decidere le risorse da investire, per parametrarle”. Dito puntato anche sulla mancanza dei necessari correttivi fiscali, a suo tempo richiesti, e la perdita di 28 milioni di euro stimata dal Segretario Gatti, definita “falsa, in senso politico”, poiché non considera “i 5,7 milioni aggiuntivi chiesti dall'Iss per l'attività ordinaria”. “Un goffo tentativo di maquillage per ritoccare al ribasso il disavanzo generale” - osserva Zonzini. E poi il capitolo roll over, con l'intenzione da parte delle Finanze di chiedere 55 milioni sul mercato, a tasso vicino al 3,5%, da utilizzare per chiudere una parte dell'irredimibile di Carisp”, operazione per Rete “fuori da ogni logica economica”. In sintesi, “insensato mettere prima i numeri e poi i progetti” - fanno notare. "C'è un campo molto aperto - sostiene Gian Luigi Macina - avendo anche lo stesso governo depositato un progetto di legge di accompagnamento molto vuoto, molto scarno, in realtà con misure economiche quasi inesistenti, ovviamente c'è da aspettarsi di qui al 23, ovvero al deposito degli emendamenti, alla discussione in commissione eccetera eccetera, molte molte novità. Tutto questo ovviamente rende molto precario e provvisorio il bilancio".
E a proposito di legge sviluppo, Emanuele Santi annuncia la presentazione domani di una sessantina di emendamenti. L'approccio è propositivo e costruttivo e si punterà, tra le altre cose, sulla risposta al caro – affitti; tutela dei salari, per arginare l'erosione dovuta all'inflazione; e ancora, il problema dei contributi non versati con proposte nella direzione della trasparenza; interventi per contenere le distorsioni economiche con maggiori controlli ad esempio sui soggetti inidonei; e poi proposte per incentivare l'impresa; non ultimo il tema della cittadinanza, con una posizione netta a favore dell’eliminazione dell’obbligo di rinuncia di quella d'origine per i cittadini italiani.
“Codice etico troppo blando causa resistenze”: Gian Luigi Macina si sofferma inoltre sulle raccomandazioni del GRECO. “La politica - osserva - non ha piacere di essere radiografata”. "Rendere trasparenti e chiari i meccanismi di lobby e di consultazione delle parti sociali su un provvedimento normativo, rendere trasparenti i patrimoni dei Capitani Reggenti, dei Segretari di Stato, dei parlamentari e anche dei loro familiari, seguire meglio le attività dei funzionari di polizia ai fini anti-corruzione - rimarca - ci porta a un paese che può essere più performante, non solo per un motivo etico ma anche perché per rapportarsi con l'Unione Europea, con altri Stati dobbiamo essere più grandi, più pronti anche in questo campo".
Richiami infine all'episodio nella seduta serale del Consiglio di ieri che ha visto la Reggenza sospendere i lavori per circa 10 minuti, a causa di quello che per Santi “è stato un fatto increscioso, un attacco unilaterale e minaccioso” nei suoi confronti da parte del Segretario Pedini Amati”. “L'opposizione – commenta Santi – ha il diritto di esprimersi. Il Segretario in questo momento non è sereno”.
Nel video l'intervista a Gian Luigi Macina, Rete.