Vaccini, ristori, politiche economiche e rapporti con l'Italia: Repubblica Futura tocca tutti i temi di stretta attualità e critica i ritardi. “Prematuro gioire”, attacca Sara Conti. “Si potrà parlare di obiettivi raggiunti – dice - solo quando la liquidità del Bond sarà utilizzata per creare crescita economica”. In merito ai vaccini, “siamo in ritardo di due mesi. Che arrivassero era il minimo”. RF mostra poi una mail inviata dal Segretario alla Sanità ai capigruppo. Chiede alla politica se intenda vaccinarsi. “ Non ne capiamo la ratio. C'è un piano vaccinale gestito dall'Iss, non devono essere i consiglieri ad avere la priorità”. Tranchant Nicola Renzi: “Ciavatta è il nuovo padrone dei vaccini. Li amministra, invita e decide”. Ma è sui divieti e possibilità di controlli nelle abitazioni che il capogruppo concentra la sua attenzione.
Confida che le forze politiche lo boccino: “è liberticida, lede la proprietà privata. Una deriva inaccettabile”. “ Ci sono ampie situazioni di violazioni delle regole su cui invece bisognerebbe essere molto rigorosi” - afferma Zafferani. “Prima di fare articoli di legge così pericolosi, inviteremmo ad essere concreti nei controlli nei luoghi pubblici”. Nel mirino anche l'incontro con Salvini. “L'ho sentito anche io” - dice Renzi – “è un dovere confrontarsi con leader italiani. Ma è come è stata gestita la questione che fa accapponare la pelle”. La strada dell'approvvigionamento, “un enorme pastrocchio”, accusa RF. “Prima bisognava per forza passare dall'Italia e prendere vaccini autorizzati in Europa, poi vista la disperazione per l'incapacità di reperirli è cambiato tutto e siamo andati a prendere lo Sputnik; da oggi in avanti addirittura sembrerebbe che possiamo noi dare i vaccini all'Italia. C'è una confusione decisionale enorme – fa notare Zafferani - non si capisce se l'accordo con l'Italia funzionerà e se è ancora vigente”. Non pensiamo a selfie e visibilità – invita - ma concentriamoci sulla vaccinazione dei nostri cittadini e soprattutto cerchiamo di fare arrivare nuovi vaccini”. Dito puntato anche contro i ristori. “L'uscita del decreto – attacca RF – non cancella i ritardi. Soprattutto si concentra su aiuti futuri, non interviene sul crollo dei fatturati, non colma il gap tra costi e ricavi per evitare chiusure. Insomma – dice Zafferani – non sembra nemmeno un decreto ristori”. “Da pazzi”, poi, la gestione dell'indebitamento: serve un vero confronto, anche tecnico, per investire al meglio le risorse. Con il coinvolgimento di tutto il Paese.
Sentiamo Andrea Zafferani