Coordinare risorse e competenze, nel rispetto dei diversi ruoli, per collaborare nel contrasto alla criminalità organizzata: ospite oggi sul Titano la Commissione parlamentare di inchiesta italiana sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. Prima tappa a Palazzo Begni dove la Presidente Rosy Bindi, insieme ad alcuni membri italiani, è stata accolta dal Presidente della Commissione sammarinese per il fenomeno delle infiltrazioni criminali, Federico Pedini Amati e da una delegazione di Governo composta dai Segretari di Stato per gli Affari Esteri, Interni e Finanze. La visita, che ha potuto contare sulla fattiva collaborazione delle Ambasciate italiana e sammarinese, si inscrive nell'ambito delle amichevoli relazioni tra i due Stati. Illustrati da subito i passi compiuti dal Titano nel solco della lotta alla corruzione e verso un percorso di trasparenza intrapreso grazie a strumenti normativi avanzati, “ma rafforzare la collaborazione con l'Italia – si è detto – resta prioritario”. “Un buonissimo impianto quello sammarinese – ha riconosciuto la Bindi – ma servono mirati strumenti operativi per sconfiggere un sistema”. Dal Begni, quindi, a Palazzo Pubblico per l'udienza dei Capitani Reggenti, Mimma Zavoli e Vanessa D'Ambrosio. In apertura il Segretario agli Interni Zanotti ha ricordato come la Commissione del Titano sia lo strumento con cui la politica deve poter fare la propria parte, anche se priva di funzioni di inchiesta; in quest'ottica è importante che venga tracciato un percorso di doverosa collaborazione tra le due Commissioni, su questo tema – sottolinea - l'unione fa la forza”. Gli fa eco il Presidente Pedini Amati compiaciuto che per la prima volta si sia promosso un confronto per approfondire le potenzialità della collaborazione bilaterale nella lotta alle mafie”. “L'obiettivo – aggiunge Rosy Bindi – è quello di sollecitare tutte le istituzioni e la politica a combattere il fenomeno mafioso che ormai non ha confini e viaggia di pari passo ai fenomeni economico-finanziari. Un patto da rinnovare a presidio della legalità e a tutela delle nostre comunità”. Richiama l'impegno per una battaglia di civiltà anche la Reggenza: “Proprio dalle istituzioni – concordano i Capi di Stato – deve partire l'impulso decisivo per opporre la più efficace azione di contrasto a infiltrazioni malavitose che non solo alterano l'economia ma procurano effetti dirompenti sul piano della democrazia e dell'esercizio stesso della sovranità”.
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