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San Marino: pdl su durata ragionevole dei processi: massimo 6 anni per procedimenti civili e penali

Ok della Commissione Interni al progetto di legge che ora tornerà in Consiglio. Obiettivo: approvarlo entro la fine della legislatura

10 gen 2024
i Segretari di Stato Andrea Belluzzi e Massimo Andrea Ugolini

Tempi certi per vedere conclusi i processi: sei anni complessivi per quelli civili e penali e massimo tre anni per il rito amministrativo. Sono i paletti stabiliti dal progetto di legge sulla durata ragionevole del processo e l'”equa riparazione” approvato ieri dalla Commissione Interni con 9 voti a favore e 5 astenuti.

Un testo tecnico su una materia – quella della giustizia - che ha un impatto diretto sulle vite dei cittadini, come sottolineato dalle forze politiche in Aula. Pdl presentato dal segretario di Stato alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, che parla di una norma frutto del confronto con le parti in causa, tra le quali Ordine degli avvocati e notai e autorità giudiziaria. Oltre alle tempistiche, si vanno a introdurre strumenti per accelerare i processi, anticipa Ugolini, nel momento in cui si intravede un possibile allungamento dei tempi. Tra gli effetti positivi, spiega il Segretario, anche il fatto di evitare i ricorsi alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo per lo sforamento delle durate.

In Commissione esame della norma in tempi veloci, senza emendamenti. Tra gli astenuti i commissari di Libera. Dalle forze di minoranza una serie di richieste di chiarimenti. Rete riconosce che il testo sarà un “passo in avanti” per il Paese, ma chiede al Governo se si abbia un'idea sulla quantità dei casi che potrebbero ricadere nella legge, per comprendere gli effetti concreti. Libera chiede conto del numero dei ricorsi arrivati a Strasburgo e l'entità degli esborsi fino ad oggi. Dalla maggioranza, Npr difende il provvedimento parlando di una legge doverosa. La situazione era “fuori controllo all'arrivo del nuovo dirigente Canzio nel 2021”, dichiara la forza politica, “e si è cercato di dare strumenti affinché questa piaga venisse corretta. Ora il tribunale lavora e fa sentenze”.

Richieste alla Corte europea “ce ne sono”, replica Ugolini alle opposizioni. Più che sull'aspetto economico, dice, “il vero problema è il danno di immagine” per il Paese. Il testo ora tornerà in Consiglio: l'obiettivo è approvarlo entro la fine della legislatura.





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