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Per San Marino su quesito referendario: Una sentenza assurda

8 feb 2014
Per San Marino su quesito referendario: Una sentenza assurda
Per San Marino su quesito referendario: Una sentenza assurda
Apprendiamo dalla stampa (Libertas) che è stato, dal Collegio Garante “respinto il quesito che chiedeva di indire un referendum per abolire il quorum nei referendum. Era infatti il quesito più a rischio, in quanto andava a chiedere di normare tramite referendum una legge qualificata che non è possibile normare attraverso un referendum”. La decisione della nostra corte costituzionale - se la notizia corrisponde al vero e non abbiamo motivo di dubitarne - è infondata per la motivazione addotta. Infatti, la vigente legge preclude il ricorso al referendum abrogativo solo nei casi tassativamente elencati, e cioè qualora abbia ad “oggetto la soppressione di organi, organismi e poteri fondamentali dello Stato di cui alla dichiarazione dei diritti … la soppressione di diritti e principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese”. E’ parimenti preclusa la possibilità di ricorrere a referendum abrogativo per “leggi in materia di tasse, imposte e tributi, di bilancio, di amnistia e di indulto, nonché di ratifica di convenzioni e trattati internazionali”. Il referendum proposto per l’abolizione del quorum non ha ad oggetto le materie “vietate” dalla legge; né alcuna disposizione di legge vieta il ricorso a referendum per leggi così dette “qualificate”, che per la specifica materia trattata – come previsto dalla Dichiarazione dei diritti – debbono avere la maggioranza dei Consiglieri eletti (maggioranza assoluta), ma costituiscono atto legislativo abrogabile, in mancanza di norma specifica che lo vieti, anche con ricorso al referendum abrogativo.
Il Movimento Per San Marino ha sempre tenuto nella massima considerazione l’operato del Collegio Garante, istituzione fondamentale in uno Stato di Diritto. Questa decisione – proprio perché infondata e illegittima - crea in noi il forte sospetto che il Collegio si sia prestato a pressioni di quella parte politica che vuole limitare al massimo la possibilità di ricorrere al fondamentale istituto di partecipazione democratica e diretta dei cittadini alla formazione legislativa. E se viene a meno anche la fiducia nell’organo chiamato a verificare la legittimità costituzionale delle norme, crolla la speranza dei sammarinesi di dare attuazione allo Stato di diritto, già fortemente compromesso dal frequente operato dell’amministrazione e del Governo al limite delle leggi e dei regolamenti, e molto spesso discriminatorio.

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