Il governatore catalano Carles Puigdemont in una lettera di quattro pagine inviata al premier Mariano Rajoy non chiarisce se abbia o meno dichiarato l'indipendenza della Catalogna, ma chiede di dialogare nei prossimi due mesi.
Puigdemont propone al premier spagnolo di concertare "il prima possibile" un incontro per "esplorare le prime intese".
Nella lettera, Puigdemont cita vari documenti, come la legge del referendum e i dossier sulle cariche della polizia, e presenta due proposte. In primis che sia fermata "la repressione" contro i cittadini catalani e contro il governo locale, dall'altra parte chiede a Rajoy un "dialogo sincero" e che si organizzi un incontro per arrivare ai primi accordi.
"La priorità del mio governo è cercare con tutta l'intensità la via del dialogo - scrive -. Vogliamo parlare, come lo fanno le democrazie consolidate, sul problema che pone il popolo catalano, che vuole intraprendere il suo cammino come Paese indipendente nel quadro europeo".
Ma il governo spagnolo non considera valida, per mancanza di chiarezza, la risposta di Puigdemont.
A spiegarlo è il ministro della Giustizia, Rafael Catala. Parlando a una riunione di ministri ibeoramericani della Giustizia, Català ha ricordato inoltre che, oltre a chiedergli se avesse dichiarato l'indipendenza, il premier Mariano Rajoy ha fissato per la Generalitat un'altra scadenza, giovedì prossimo, perché spieghi quali misure vuole adottare per recuperare il rispetto dei suoi impegni.
Il leader del Partido Popular del premier spagnolo Rajoy in Catalogna Xavier Albiol ha reagito su Twitter alla risposta del presidente Puigdemont all'ultimatum di Madrid affermando che "questo uomo è un incosciente".
Intanto la vicepremier spagnola Soraya de Santamaria ha confermato che giovedì 19 ottobre alle 10 scadrà la seconda e ultima scadenza dell'ultimatum al presidente catalano Carles Puigdemont, prima dell'attivazione dell'articolo 155 della Costituzione.
Puigdemont propone al premier spagnolo di concertare "il prima possibile" un incontro per "esplorare le prime intese".
Nella lettera, Puigdemont cita vari documenti, come la legge del referendum e i dossier sulle cariche della polizia, e presenta due proposte. In primis che sia fermata "la repressione" contro i cittadini catalani e contro il governo locale, dall'altra parte chiede a Rajoy un "dialogo sincero" e che si organizzi un incontro per arrivare ai primi accordi.
"La priorità del mio governo è cercare con tutta l'intensità la via del dialogo - scrive -. Vogliamo parlare, come lo fanno le democrazie consolidate, sul problema che pone il popolo catalano, che vuole intraprendere il suo cammino come Paese indipendente nel quadro europeo".
Ma il governo spagnolo non considera valida, per mancanza di chiarezza, la risposta di Puigdemont.
A spiegarlo è il ministro della Giustizia, Rafael Catala. Parlando a una riunione di ministri ibeoramericani della Giustizia, Català ha ricordato inoltre che, oltre a chiedergli se avesse dichiarato l'indipendenza, il premier Mariano Rajoy ha fissato per la Generalitat un'altra scadenza, giovedì prossimo, perché spieghi quali misure vuole adottare per recuperare il rispetto dei suoi impegni.
Il leader del Partido Popular del premier spagnolo Rajoy in Catalogna Xavier Albiol ha reagito su Twitter alla risposta del presidente Puigdemont all'ultimatum di Madrid affermando che "questo uomo è un incosciente".
Intanto la vicepremier spagnola Soraya de Santamaria ha confermato che giovedì 19 ottobre alle 10 scadrà la seconda e ultima scadenza dell'ultimatum al presidente catalano Carles Puigdemont, prima dell'attivazione dell'articolo 155 della Costituzione.
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