“Avere liquidato la nostra proposta sulle regole del gioco e sulla Reggenza, la dice lunga su come la coalizione di centro destra intende giocarsi la partita su temi che dovrebbero comprendere un confronto allargato rispetto alle mere logiche di parte”.
E’ l’analisi del coordinatore dei DdC Giovanni Lonfernini dopo l’incontro che, per la prima volta, ha riunito allo stesso tavolo le due coalizioni. “Non abbiamo proposto soluzioni –precisa Lonfernini– ma piuttosto di avviare il confronto senza rivendicare primogeniture. La Reggenza che verrà nominata dovrà affrontare una situazione politico-istituzionale delicata, con un governo in ordinaria amministrazione e affrontando elezioni che comportano nuove regole del gioco. La difficoltà numerica in Consiglio GeG la dice lunga su come la partita sia tutt’altro che scontata. Abbiamo chiesto, in vista del prossimo passaggio elettorale, condivisione delle regole e autorevolezza per gli arbitri che dovranno gestire il passaggio elettorale. La controparte ha deciso di affrontare questi passaggi con la logica dei numeri: che siano presunti o reali è tutto da vedere”.
Marco Arzilli per la Lista della Libertà rilancia la disponibilità al confronto e ribadisce l’importanza del dialogo. “Ma –dice– le tempistiche per modificare l’art. 7 non ci sono. Il Consiglio è sciolto e non abbiamo alcun potere se non quello di nominare la Reggenza”. Per Arzilli fare altro sarebbe solo strumentale. “La questione del voto estero –aggiunge– va regolamentata con serietà e non per convenienza elettorale. Per la nomina della Reggenza abbiamo una maggioranza ed è nostro diritto provare ad eleggerla, consapevoli che in questi due anni di crisi ininterrotte al governo, non è mai venuta in mente una Reggenza di garanzia”.
E’ l’analisi del coordinatore dei DdC Giovanni Lonfernini dopo l’incontro che, per la prima volta, ha riunito allo stesso tavolo le due coalizioni. “Non abbiamo proposto soluzioni –precisa Lonfernini– ma piuttosto di avviare il confronto senza rivendicare primogeniture. La Reggenza che verrà nominata dovrà affrontare una situazione politico-istituzionale delicata, con un governo in ordinaria amministrazione e affrontando elezioni che comportano nuove regole del gioco. La difficoltà numerica in Consiglio GeG la dice lunga su come la partita sia tutt’altro che scontata. Abbiamo chiesto, in vista del prossimo passaggio elettorale, condivisione delle regole e autorevolezza per gli arbitri che dovranno gestire il passaggio elettorale. La controparte ha deciso di affrontare questi passaggi con la logica dei numeri: che siano presunti o reali è tutto da vedere”.
Marco Arzilli per la Lista della Libertà rilancia la disponibilità al confronto e ribadisce l’importanza del dialogo. “Ma –dice– le tempistiche per modificare l’art. 7 non ci sono. Il Consiglio è sciolto e non abbiamo alcun potere se non quello di nominare la Reggenza”. Per Arzilli fare altro sarebbe solo strumentale. “La questione del voto estero –aggiunge– va regolamentata con serietà e non per convenienza elettorale. Per la nomina della Reggenza abbiamo una maggioranza ed è nostro diritto provare ad eleggerla, consapevoli che in questi due anni di crisi ininterrotte al governo, non è mai venuta in mente una Reggenza di garanzia”.
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