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Scontro ai vertici ISS: dopo le accuse dell'Ex DG Bruschi, audizione segreta dei protagonisti

Ciavatta su vaccino Pfizer per i bambini, "procedono le trattative con Italia e OMS". E parla delle dimissioni di due medici " importanti"

di Monica Fabbri
30 nov 2021

In Commissione Sanità, forse, la resa dei conti. Dopo mesi di tensioni, culminate nella famigerata lettera inviata al Governo dal dimissionario Direttore Generale ISS, con pesanti accuse di Alessandra Bruschi agli ex colleghi del Comitato Esecutivo Sergio Rabini e Marcello Forcellini e al Dirigente delle cure primarie Agostino Ceccarini, tutti i protagonisti sono stati chiamati in audizione, in seduta segreta. I restanti membri del CE hanno risposto alle critiche dell'ex DG anche per iscritto. Il documento è stato inviato ieri sera aila Commissione. Non è stata invece consegnata la relazione della Bruschi: per il suo carattere riservato, l'Avvocatura dello Stato ha dato parere di non divulgazione. Ne ha scritta un'altra, nelle mani dei Commissari. Perplessa l'opposizione.

Per Andrea Zafferani di RF “manca un pezzo rilevante della storia”. Concorda Guerrino Zanotti di Libera. Focus anche sull'aumento dei contagi, con il Segretario Ciavatta che parla di un 11% di positività sui tamponi effettuati, “dato sovrapponibile – dice – al picco di marzo 2020”. E' grazie alla campagna vaccinale se l'ospedale ancora regge. Chiede quindi di velocizzare con la terza dose, per “evitare il peggio”. Riguardo invece all'approvvigionamento del vaccino Pfizer per i bambini dai 5 agli 11 anni, procedono le trattative con Italia e OMS su quantitativi e modalità. Maria Luisa Berti di NPR sollecita dati più specifici sui casi positivi, se siano vaccinati.

Anche Ciavatta giudica utile la divulgazione dettagliata sul portale dell'ISS. Chiede alla Commissione di inoltrare insieme una nota al Comitato Esecutivo, “perché a me – dice –quei dati non li hanno inviati”. Infine, alla richiesta di Matteo Ciacci su ruolo e mission di Bevere e sul futuro Direttore Generale, il Segretario rimarca l'importanza di una figura competente e autorevole che non gestisca limitando i danni, ma che guidi la transizione di una sanità “che se non fosse stata di un intero paese sarebbe stata già chiusa da anni”. Evitando – aggiunge – la fuga dei medici. Ciavatta riferisce infatti di due dimissioni “ importanti”. Forse, conclude, bisognerebbe interrogarsi anche su questo.





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