La situazione è molto fluida. C’è solo una certezza: né Sinistra Unita, né i socialisti di Casali saliranno sul carro di quel che resta del Patto. Da una parte, dunque, troviamo Dc, Psd, Ap, Noi Sammarinesi, Arengo e Libertà, An. Resta l’incognita Upr. Poi ci sono nuove sigle. Rete ha da tempo rotto gli indugi: si presenterà come lista indipendente. Il Mics non ha ancora deciso ma è difficile che si candidi. “L’impegno politico si può manifestare anche in altre forme” – dichiara Massimo Valentini. Il Movimento sta decidendo chi appoggiare. “Non guardiamo ai colori – dice - appartengono al 900. Oggi contano persone e programmi”. A chi daranno il voto? Valentini è lapidario: “non c’è alcuna lista che ci vada a genio”. Gli arancioni si sono presi qualche giorno, poi scioglieranno le riserve. Se correranno come lista indipendente dovranno uscire dalla casa socialista. Alcuni di loro, infatti, fanno parte del direttivo del Psrs. Infine c’è “Per San Marino”. “Dialoghiamo con quelli che sono stati messi nella black list dal Governo, o meglio, dal compromesso storico tra comunisti e Democrazia Cristiana”- dichiara Emilio della Balda. Qualcuno già parla di coalizione vincente, ma mai, come quest’anno, sarà difficile fare previsioni.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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