Un’estate come non si era vista da trent’anni per alte temperature e assenza di pioggia. Mesi di siccità che hanno portato gravi danneggiamenti alle colture stagionali in territorio. Ed è proprio da questa estate che produttori agricoli e coltivatori diretti attendono una risposta, dopo che hanno avanzato al governo la richiesta di riconoscere lo stato di calamità.
Una richiesta che proprio in questi giorni verrà portata all’attenzione del Congresso di Stato. A stagione conclusa, intanto, proprio le associazioni di coltivatori e produttori stilano un bilancio numerico che sa di definitivo: compromesso il 40-50% delle colture cerealicole, perduto l’80% del raccolto dei portaseme, come cipolle e bietole, ben il 50% dei foraggi, con conseguenze anche per il settore della zootecnia. Conclusa da poco la vendemmia: ottima la qualità del vino, ma proprio a causa dei caldi estivi la raccolta ha registrato un calo in quantità del 40/50% e dati negativi anche per la produzione di olio: in corso la raccolta delle olive, si prevede un conferimento in calo per l’80%. Dati sui quali sta lavorando anche l’ufficio agrario, incaricato di stilare un rapporto ufficiale per arrivare ad una corretta stima dei danni.
Una richiesta che proprio in questi giorni verrà portata all’attenzione del Congresso di Stato. A stagione conclusa, intanto, proprio le associazioni di coltivatori e produttori stilano un bilancio numerico che sa di definitivo: compromesso il 40-50% delle colture cerealicole, perduto l’80% del raccolto dei portaseme, come cipolle e bietole, ben il 50% dei foraggi, con conseguenze anche per il settore della zootecnia. Conclusa da poco la vendemmia: ottima la qualità del vino, ma proprio a causa dei caldi estivi la raccolta ha registrato un calo in quantità del 40/50% e dati negativi anche per la produzione di olio: in corso la raccolta delle olive, si prevede un conferimento in calo per l’80%. Dati sui quali sta lavorando anche l’ufficio agrario, incaricato di stilare un rapporto ufficiale per arrivare ad una corretta stima dei danni.
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