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Sovranità o sopravvivenza? Riflessioni sul futuro di San Marino, nei rapporti con Italia ed Europa

L'appuntamento organizzato dal sito Libertas.sm

di Monica Fabbri
30 mar 2022

Nel titolo una provocazione, perché nella riflessione sul futuro di San Marino, la domanda “sovranità o sopravvivenza?” affronta quello che è stato sempre un tabù, oggi superato dalla consapevolezza che non viviamo in una torre d'avorio. Molti lo hanno capito quando il paese ha intrapreso il cammino per diventare virtuoso. Dalla platea c'è chi ricorda che ci siamo adeguati. Del resto, come sottolinea Davide Giardi di Libertas, sono finiti i tempi dell'anonimato societario, e un'altra economia altrettanto solida non l'abbiamo trovata. “Stiamo andando verso il baratro”. Non siamo più solo noi a decidere, siamo vincolati da Italia ed Europa: dalla gestione della pandemia alle utenze, dalla questione targhe alle multe, fino alle sanzioni nei confronti della Russia.

Da qui la provocazione di Marino De Biagi, ex imprenditore, che invita ad un accordo con i nostri vicini per diventare quello che è Monaco con la Francia. La platea non si scompone, tanto che per l'ex Presidente di Banca Centrale Antonio Valentini non sarebbe da disprezzare l'idea di affidare la vigilanza a Bankitalia in cambio di maggior libertà e integrazione del sistema bancario. Matteo Rossi del Psd, invece, rilancia: “l'Italia non è la soluzione, la chiave è l'Europa”. Per Francesca Busignani l'accordo con Bruxelles richiede però la massima attenzione, con una “visione di tutela del paese e dei suoi cittadini”. Serve una cultura più internazionale, meno provinciale. “Lo chiedono i giovani” – afferma Fabio Andreini. “Piccoli come siamo, da soli, non andremo da nessuna parte”. Tanti i gap da colmare, a partire dalla tecnologia: “Siamo il fanalino di coda dell'Europa”. Per tutti, serve prospettiva. Una strada chiara da tracciare e percorrere con convinzione.





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