SSD ha scelto la sua bandiera: Eva Guidi è il primo segretario del partito. E' l'unico candidato e viene eletto all'unanimità. “Metterò nell'incarico – promette - tutte le cose migliori che ho. Ci aspetta un lavoro duro ma da soli – ricorda non si arriva da nessuna parte. Nulla riuscirò se non sarete con me”. Poi, un accenno ai poteri forti. "Ci sono ancora. Stanno cercando di resistere ma noi andremo avanti".
Viene eletto anche il Presidente: è Michele Muratori. “La nascita del partito – ribadisce – non è un punto di arrivo ma di partenza per un progetto ancora più grande”.
Nelle parole degli aderenti etica, equità, libertà, cittadinanza, trasparenza, diritti e dovere civico. “Non possiamo consentire che la politica, sia di maggioranza o di opposizione – mette in guardia il capogruppo - prenda le parti per uno dei due poteri che tendono a cristallizzarsi nei gangli più importanti dello Stato e dell'intera società e ne strumentalizzano le funzioni per combattere una guerra. E una guerra è in atto anche a San Marino”. Tornano gli attacchi ad un'opposizione che “distrugge, che ha ha portato il paese allo sfascio”. “Oggi il Governo deve ricostruire”, dice Augusto Michelotti. Lo sta facendo con Repubblica Futura, “alleato naturale del centro riformista e liberale, e con Civico 10, a cui SSD spalanca le porte per una maggiore contaminazione. “Adesso.sm – afferma Simone Celli – è l'unica opzione possibile tra la restaurazione incarnata dalla Dc e la deriva populista di Rete”. Complesso, ma non impossibile, il rapporto con il resto della sinistra oggi all’opposizione, nella speranza – si legge nella mozione conclusiva – che possa maturare l’idea di una maggiore autonomia e consapevolezza rispetto ad alleati che da sempre si avvantaggiano della loro debolezza. SSD, quindi, come risposta alla politica dei due forni, e mano tesa a chi, in quella parte della sinistra, voglia intraprendere il percorso dell'alternanza.
MF
Viene eletto anche il Presidente: è Michele Muratori. “La nascita del partito – ribadisce – non è un punto di arrivo ma di partenza per un progetto ancora più grande”.
Nelle parole degli aderenti etica, equità, libertà, cittadinanza, trasparenza, diritti e dovere civico. “Non possiamo consentire che la politica, sia di maggioranza o di opposizione – mette in guardia il capogruppo - prenda le parti per uno dei due poteri che tendono a cristallizzarsi nei gangli più importanti dello Stato e dell'intera società e ne strumentalizzano le funzioni per combattere una guerra. E una guerra è in atto anche a San Marino”. Tornano gli attacchi ad un'opposizione che “distrugge, che ha ha portato il paese allo sfascio”. “Oggi il Governo deve ricostruire”, dice Augusto Michelotti. Lo sta facendo con Repubblica Futura, “alleato naturale del centro riformista e liberale, e con Civico 10, a cui SSD spalanca le porte per una maggiore contaminazione. “Adesso.sm – afferma Simone Celli – è l'unica opzione possibile tra la restaurazione incarnata dalla Dc e la deriva populista di Rete”. Complesso, ma non impossibile, il rapporto con il resto della sinistra oggi all’opposizione, nella speranza – si legge nella mozione conclusiva – che possa maturare l’idea di una maggiore autonomia e consapevolezza rispetto ad alleati che da sempre si avvantaggiano della loro debolezza. SSD, quindi, come risposta alla politica dei due forni, e mano tesa a chi, in quella parte della sinistra, voglia intraprendere il percorso dell'alternanza.
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