Strappo in maggioranza sull'ordine del giorno presentato da Rete dopo il rollover del debito estero. Il documento, che è stato respinto in apertura di seduta serale con 33 voti contrari, 7 favorevoli e 9 astenuti, impegnava il Governo a depositare una riforma delle imposte dirette e un piano per il finanziamento del deficit annuo entro il 31 luglio 2023 ma anche a riferire alla Commissione Finanze sulla gestione degli NPL e sullo stato delle banche. Tra gli adempimenti richiesti anche la presentazione di una modifica dello Statuto di Banca Centrale entro il 30 giugno 2023 e l'adozione di un decreto per il recupero dei mancati versamenti contributivi. Hanno votato contro tutti i consiglieri di Pdcs, Npr, Dml e Misto di maggioranza - ovvero i gruppi politici alleati di Rete - ma anche Bevitori e Muratori di Libera. I 7 voti favorevoli sono arrivati dal Movimento proponente dell'odg e le astensioni dai gruppi di opposizione. “Trarremo le nostre conseguenze sul voto espresso” ha dichiarato il Segretario di Rete Emanuele Santi.
Per il Segretario di Libera Matteo Ciacci e per il Capogruppo di RF Nicola Renzi la maggioranza è finita e ora la strada maestra sono le elezioni. Respinto con 28 contrari, 6 favorevoli, 2 astenuti e un non votante, anche l'ordine del giorno di Repubblica Futura per impegnare il Congresso di Stato a riferire in Consiglio Grande e Generale in merito agli obiettivi del Governo per i prossimi mesi. Approvato invece all'unanimità l'ordine del giorno di Npr per invitare il Congresso di Stato a sostenere le popolazioni dell'Emilia Romagna colpite dall'alluvione e per attuare procedure in difesa del territorio. Su proposta di Rossano Fabbri, del Gruppo Misto di maggioranza, tutti i consiglieri hanno condiviso la volontà di devolvere il gettone della seduta notturna agli alluvionati.