E' un dialogo a distanza, dai toni piuttosto forti, quello che si è innescato tra il responsabile politico della Sanità, Francesco Mussoni, e Alleanza Popolare. Oggetto del contendere: i tagli al bilancio dell'ISS. AP contesta le affermazioni di Mussoni circa i tagli annunciati e sulla possibilità di introdurre un ticket su alcuni servizi. Dichiarazioni arrivate proprio il giorno dopo un'intensa riunione di maggioranza alla ricerca delle soluzioni migliori per la Finanziaria di fine anno. “Prevedere, come punto di partenza per il 2015, la conferma dello stanziamento di 63 milioni di euro per l'ISS - scrive in una nota Alleanza Popolare - non può essere motivo per paventare la chiusura di servizi o l'imposizione di nuovi contributi alla cittadinanza. Cose peraltro che né la maggioranza, né tanto meno AP hanno proposto. L’azione di spending review – continua AP - dovrebbe essere da tempo una priorità di tutti i Segretari di Stato, e non solo di alcuni, con interventi sia contingenti che strutturali. A questo difficile compito sono infatti chiamate tutte le segreterie e tutti i settori dell'amministrazione”. La nota prosegue ricordando che un forte impegno nella riduzione degli sprechi, non solo nel settore della Sanità, è doveroso e imprescindibile. Un tena sul quale è incentrata la verifica di governo e sul quale, unitamente a quelli altrettanto imprescindibili dello sviluppo e dell'occupazione, AP sottolinea la volontà di confrontarsi con senso critico, lealtà e responsabilità, per raggiungere gli obiettivi che il Paese attende e ricorda le priorità già indicate: tenuta del bilancio, lavoro, sviluppo e questione morale. Parole che non sono piaciute al Segretario Mussoni, che si dice stupito. “Riscontro – scrive a sua volta - che non si vuole prendere atto della Relazione del Collegio dei sindaci revisori, in cui si evidenzia la necessità di prevedere accantonamenti per complessivi circa 3 milioni di euro”. Togliendoli ai 63 milioni del finanziamento, significa ridurre, di fatto, a 60 milioni il budget per il 2015. “Con tre milioni in meno – dichiara Mussoni – è impossibile mantenere gli attuali livelli di qualità dei servizi” e quindi annuncia che alcuni dovranno necessariamente chiudere, sostenendo però che lui intende difendere la sanità e i suoi servizi. “Meglio lavorare sulla riorganizzazione, per combattere gli sprechi e ridurre la spesa pubblica”. “La mia azione sulla spending review è stata forte nel corso dell'anno – aggiunge il Segretario alla Sanità - auspico che l’assunzione di responsabilità non sia solo a cuore del sottoscritto, ma venga condivisa da tutti del governo e della maggioranza”. Parole dure che lasciano presagire uno scontro altrettanto duro in maggioranza, dove si lavora per trovare il punto di sintesi sui conti pubblici. Un impegno che segna la verifica sulla tenuta della coalizione e che non mancherà di registrare inevitabili contraccolpi.
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