Se unanime è il cordoglio delle Istituzioni e dei partiti, immediata è la reazione del governo italiano davanti al terremoto che ha nuovamente colpito l’Emilia. Dopo aver assicurato che “le Istituzioni non sono impreparate”, e chiesto fiducia nello Stato che farà “tutto quello che deve fare per garantire la ripresa della vita normale” nelle zone segnate dal sisma, il presidente del Consiglio annuncia che domani il Consiglio dei ministri prenderà i provvedimenti necessari “per far fronte all'emergenza”. “E’ chiaro che occorre un momento per valutare le conseguenze e il relativo impegno economico e finanziario dello Stato per la ricostruzione”, rileva il premier che coordina personalmente la macchina dei soccorsi. E dal Friuli, terra che ha conosciuto il terremoto ma ha anche saputo ricostruire, il presidente Napolitano conferma “l’impegno delle Istituzioni”, dicendosi certo che l’Italia “supererà questo momento” e chiedendo “sempre più prevenzione contro i terremoti”. E mentre infuriano le polemiche sul calcioscommesse, con il premier a chiedersi se non sarebbe opportuno “uno stop del calcio per due o tre anni”, in commissione al Senato arriva il primo addio al bicameralismo perfetto, anche se la Lega e Idv ritengono la modifica approvata “troppo blanda”. E c’è attesa per l’emendamento annunciato da Berlusconi e Alfano per l’introduzione del presidenzialismo. Ed nel Pd, con Bersani che rinvia la direzione per il terremoto, si discute di alleanze con Di Pietro e Vendola in vista delle prossime Politiche. I prodiani chiedono rinnovamento, e restano aperti i nodi delle primarie del centrosinistra ed il limite di mandati per i parlamentari.
Da Roma Francesco Bongarrà
Da Roma Francesco Bongarrà
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