L'accordo di maggioranza sul decreto per l'imposta straordinaria sugli immobili è quasi raggiunto in toto, mancano solo alcuni dettagli che però hanno un politico non trascurabile. Tutti d'accordo sulla straordinarietà dell'imposta, che non dovrà avere carattere di continuità. Tutti d'accordo sulla necessità di istituire un intervento di prelievo, necessario a far fronte ad una situazione finanziaria difficile e delicata. Restano dei distinguo su uno degli aspetti più sentiti: quello dell'esenzione. Sulla prima casa sembra affermarsi il principio di una dispensa per gli immobili sotto una metratura minima: probabilmente dai 75 ai 90 metri quadri, con il calcolo dell'imposta sulla differenza per le abitazioni di maggiori dimensioni. Questo, ovviamente, quando si tratta della prima casa. Da considerare ci sono però altri aspetti, come quelli che riguardano gli immobili produttivi, che oltre ad avere un valor patrimoniale, costituiscono una ricchezza anche per la collettività, garantendo occupazione. Insomma si ragiona sulle casistiche e fra le ipotesi si fa strada anche la possibilità di considerare la composizione dei vari nuclei familiari. Se ne saprà qualcosa di più fra qualche ora.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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