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Voto in parità in Consiglio sull'odg al termine del dibattito sul Tavolo Tripartito

22 lug 2009
Aula del Consiglio
Aula del Consiglio
E’ un clima tutt’altro che stemperato quello che manifesta l’aula parlamentare, nonostante alcuni sprazzi che lasciavano intendere possibilità di collaborazione fra i due schieramenti. E’ l’esito del voto sull’ordine del giorno presentato dai Socialisti Riformisti a confermare i due blocchi. Si invitava il governo a muoversi in un’ottica di maggiore realismo impegnandolo a presentare un piano economico generale contestualmente alla legge di bilancio e al momento del voto raccoglie tanti consensi quanti dissensi: 25 a 25. Qualche voto arriva dai banchi della maggioranza. E’ un risultato che arriva al termine di un dibattito fiume sul tavolo tripartito, segnato per lo più dal tema dei rapporti con l’Italia, dalle reazioni per la visita della Guardia di Finanza alla sede del consolato di Rimini. Critiche pesanti dalle opposizioni, repliche puntuali dalla maggioranza. Da rilevare la polemica fra Stolfi e Valentini. Il primo tuona sulla sottomissione del Titano all’Italia, ironizza sui rapporti tra i due governi, Critica le mancate scelte e sostiene che l’unica via d’uscita sia l’ingresso nell’Unione Europea. Il Segretario della Dc ritiene inaccettabile "il tentativo – dice – di imbrogliare le carte". “Non accetto lezioni da – afferma – da chi ha avuto le massime responsabilità nella conduzione del Paese e tutto il tempo di affrontare una situazione, chi ha messo il Paese in situazioni gravi, ora ha il coraggio per dire cosa si poteva fare e cosa non è stato fatto”. Per Valentini "non è sufficiente mostrare i muscoli all’Italia, di soluzioni facili – dichiara - non ce sono”.
Anche Ivan Foschi parla di un clima di pesante sfiducia da parte italiana e di punte intollerabili. Accusa di azione evanescente il Segretario agli Esteri e mette in discussione la credibilità del Segretario alle Finanze.
Numerosi nel dibattito i riferimenti alla mancata firma dell’Anis sull’accordo del tavolo unico, qualcuno lo ha definito un fallimento dell’Esecutivo. A tutti replica il Segretario all’Industria, Marco Arzilli. “Altro che fallimento; questo è stato un grande tentativo. Capisco le difficoltà dell’impresa e comprendo le titubanze a firmare. Ma nessuno ha abbandonato quel tavolo. E’ sempre Arzilli che risponde alle osservazioni sulle rinunce nel rapporto con l’Italia. "Per la sovranità ci si batte con la forza – ha dichiarato - con la diplomazia e la politica estera, e questo intendiamo fare, ma la nostra economia deve dimostrare di essere sovrana nelle sue scelte. La sovranità - ha aggiunto - è anche nella moralità e nell’etica”.

Sergio Barducci

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