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Al ristorante ordiniamo quello che vogliamo o vogliono?

Non pensate a complotti o raggiri, ma davvero si è vittime dei "poteri forti"

di Mirco Zani
30 ago 2019

Siete pronti per ordinare?  Quante volte ve lo sarete sentito chiedere dal cameriere sorridente di turno al ristorante. E' bene sapere allora che non sempre scegliamo in base ai nostri gusti effettivi.  Ecco come funziona il «menu engineering», questo il nome che gli è stato simpaticamente affibbiato e come veniamo indotti dalla lista che abbiamo nelle mani. Non pensate a manipolazioni, manovre economiche o losche trame politiche, ma molto semplicemente veniamo manipolati dai “poteri forti” della ristorazione. Il suo nome «engineering» supporta il fatto che la sua costruzione può essere tranquillamente essere considerata un'autentica «scienza».

Un mix di marketing misto psicologia con aggiunta di design e capacità affabulatoria in grado di guidare le nostre scelte verso il far funzionare un ristorante, oppure no. Il tutto è spiegato con particolari nel libro "Gastrophysics: the New Science of Eating" scritto dal professor di Oxford Charles Spence, portando all'attenzione quanto segue:  un buon menù può far crescere anche del 20% gli incassi di un ristorante per arrivare in alcuni casi anche al 27% la dove la descrizione attribuisce una precisa provenienza agli ingredienti.

 Potrebbe sembrare sciocchezza o addirittura banale , ma dare un nome al contadino che ha personalmente coltivato la verdura che mettono in tavola, o specificare esattamente la razza del suino (maiale) da un senso più autentico di autenticità del prodotto che ci apprestiamo a consumare. Consideriamo queste "informazioni" un sinonimo di trasparenza e qualità, rendodo ai nostri occhi un piatto più appetibile. I complottisti a questo punto potrebbero avanzare l'ipotesi di trovarsi di fronte al complotto, ma nulla è più lontano dalla realtà. Comunemente viene chiamato "storytelling" e si accompagna con uno studio sistematico dell'ordine dei piatti in menu. Tiene conto anche della grafica di come vengono proposti, (scritti) e, infine,ma non ultimo i prezzi. tutto con un unico obbiettivo: "farci ordinare piatti che fanno guadagnare di più il ristoratore", che,  se poi coincide con il fare felici noi è il top del risultato.  Lo fanno tutti? Assolutamente no, purtroppo. Il fatto che ci siano trattorie che usano ancora i menù plastificati con 50 piatti non significa necessariamente che siano genuine o più oneste.... anche no!


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