È il 4 aprile del 1978 durante la trasmissione “Buonasera con..”, in onda sulla Rete 2, Maria Giovanna Elmi, allora celebre annunciatrice della Rai, annuncia la messa in onda per la prima volta in assoluto del cartone animato “Atlas UFO Robot“, poi solo "Goldrake", e si apre un mondo. Sarà il mondo "mecha" quello dei robot venuti da un altro pianeta per salvare il nostro. Kiyoshi Nagai meglio conosciuto come Gō Nagai, è un fumettista e scrittore giapponese, dagli esperti è considerato uno dei più importanti "mangaka" di sempre, autore di opere che hanno segnato la storia moderna del fumetto. È sempre a lui si devono due importanti innovazioni nei manga e negli anime giapponesi: la prima nel 1968 con l'accoglimento dell'erotismo nei manga destinati ai ragazzi con "La scuola senza pudore" (Harenchi Gakuen). E nel 1972 l'introduzione dei mecha, enormi robot guidati da piloti posti al loro interno, a partire dall'anime "Mazinga Z".
Di quest'opera furono pubblicate varie versioni a fumetti, la più importante delle quali è quella sceneggiata da Nagai e disegnata da Gosaku Ota, che segue fedelmente la trama della versione televisiva accentuandone la violenza e introducendo anche alcune innovazioni (come l'episodio in cui l'esercito del Dottor Inferno conquista uno staterello africano). Inoltre, nel corso del fumetto e della serie televisiva viene introdotto il personaggio del Granduca Gorgon, primo esponente del popolo dei Micenei (o Mikenes) che darà battaglia al successore di Mazinga Z, "Grande Mazinga". Nel 1975 nascono altri robot e ancora una volta Nagai dà prova del suo genio, nascono infatti: "Jeeg robot d'acciaio" (Kotetsu Jeeg) e "Ufo Robot Goldrake" (Ufo Robot Grendizer). Anche in questo caso ci sono innovazioni nei mecha: in Jeeg, il pilota si trasforma esso stesso nella testa del robot con una metamorfosi e le altre parti, agganciate magneticamente, vengono "sparate" da una piccola navetta volante, appunto chiamato Big Shooter.
I nemici provengono di nuovo dal passato, per la precisione dall'antichità giapponese. In Goldrake, invece, il mecha può entrare o uscire da un vero e proprio disco volante che gli fa da mezzo di trasporto nell'aria e nello spazio. Da questo particolare deriva il nome Ufo Robot, sia nella errata traduzione dalla versione francese, Atlas Ufo Robot, sia nella recente denominazione nelle edizioni D/visual, Ufo Robot Grendizer. I temi sono questa volta più "classicamente" fantascientifici, con una vera e propria invasione aliena; la serie è notevole anche per una maggiore caratterizzazione dei personaggi e delle loro emozioni, non solo negli eroi ma anche e soprattutto nei nemici. A contribuire al grande successo va detto che contribuì in maniera importante la musica che accompagnava queste serie. In Atlas Ufo Robot le sigle sono ancora oggi dei veri e propri "Evergreen",il primo disco è "Ufo Robot/ Shooting Star", scritto da Luigi Albertelli, su musica e arrangiamento di Vince Tempera, sigla finale della prima stagione di “Atlas UFO Robot”, sigla finale del cartone alla prima edizione, vedeva al basso il prezioso contributo di Ares Tavolazzi. Disco d'oro 1978 con oltre un milione di copie vendute.