Il solstizio d’inverno, che nel 2024 si verificherà il 21 dicembre alle 10:19, rappresenta un momento cruciale dell’anno nell’emisfero boreale: il giorno più breve e la notte più lunga.
Questo evento astronomico, simbolo di rinascita e rinnovamento, è stato fonte di ispirazione per tradizioni, riti e celebrazioni in culture di tutto il mondo. Nell’antica Roma, i Saturnali erano una delle festività più attese.
In onore del dio Saturno, si vivevano giornate di banchetti, giochi e scambi di doni, accompagnati da un simbolico ribaltamento delle gerarchie sociali: schiavi e padroni condividevano momenti di festa in un clima di sospensione delle regole quotidiane.
Questo spirito di unione e armonia è rimasto centrale in molte celebrazioni legate al solstizio. Anche nel nord Europa, il solstizio era associato alla festa di Yule, di tradizione germanica e celtica.
Qui il ritorno della luce veniva celebrato con fuochi accesi e alberi decorati, riti che hanno influenzato le attuali tradizioni natalizie. Sicuramente Stonehenge, situato nel Wiltshire, Inghilterra, è uno dei siti più emblematici associati al solstizio d’inverno.
Questo monumento preistorico è allineato con precisione al tramonto del solstizio d’inverno, quando il sole cala tra le pietre, creando un fenomeno di grande suggestione.