Juventus da sempre è sinonimo di vincente, e chi vince si sa è antipatico, La "Vecchia Signora" è così, o la si ama, oppure la si detesta dal profondo del cuore. si può dire tutto e il contrario di tutto, ma la società torinese è di un altro pianeta ben distante da tutte le concorrenti di serie A o straniere. La conferenza stampa di commiato da Massimiliano Allegri ha una volta di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, sottolineato tutto questo. Chi si aspettava la solita conferenza carica di banalità e di bugie con le solite frasi dettate dalla circostanza era completamente fuori strada, anche nella dirigenza la Juve si confermata azienda vincente e avanti anni luce rispetto alla concorrenza.
Le parole del presidente Andrea Agnelli hanno aperto una conferenza stampa decisamente non facile, perché dover raccontare che si interrompeva un rapporto di lavoro vincente iniziato cinque anni fa, nel calcio italiano non sono pochi, partendo dall'uomo e dal rapporto che ha legato non solo i protagonisti della storia, ma le famiglie e i figli, non è semplice. Raccontare che una società o azienda che dir si voglia, deve interpretare sempre il futuro come processo di crescita e non deve mai fermare quanto avviato perché significherebbe rovinare tutto, non è impresa facile.
Capire che che si è davanti ad una svolta, che un ciclo si è chiuso e anche se vincente bisogna guardare avanti, deve aprirsene un altro, è un dono di chi sa guardare oltre, ma ha un prezzo, non ci sono margini per i sentimenti. E così prima ancora di raccontare le vittorie, Agnelli ha parlato dell'uomo Allegri, dell'amico che resterà tale, ma gli affari dicono che comunque i cinque scudetti, le quattro coppe Italia, le due supercoppe Italiane e le due finali di Champion's League appartengono al passato. E qui sta la differenza tra la Juventus e gli altri, capire che il ciclo si chiude all'apice della curva e non, come farebbero molti in fase calante. Fermarsi anche solo un istante vorrebbe dire compromettere l'intero progetto e una società che si definisce vincente non può e non deve mai commettere un simile errore.
La voce rotta dall'emozione di Massimiliano Allegri e la presenza della prima squadra in sala stampa hanno sancito la grandezza di questa azienda italiana, eccellenza del suo settore. Il mister ha ringraziato i giocatori presenti,ma anche quelli che non indossano più la maglia bianconera, un gesto davvero unico.
Avrebbero tutto, ma proprio tutto per essere la società più amata del pallone, ma non è così... comunque da non simpatizzante posso solo dire: "bravi davvero"