La ricerca per trovare materiali sempre meno invasivi per la vita del pianeta è costante, nel settore edile sono tante le innovazioni.
Le microalghe, sono veloci nel loro ciclo di crescita, hanno già trovato impiego in diversi settori, dalla cosmetica all’industria alimentare, passando per l’agricoltura e la produzione di carburanti biologici. Ma ora, grazie ad alcune ricerche svolte da SOM e Prometheus Materials, (come racconta Greenme) queste stesse alghe stanno dimostrando di avere un potenziale rivoluzionario anche nell’edilizia.
La loro scoperta ha portato alla creazione di mattoni in bio-muratura, proponendo un’alternativa ecologica al tradizionale cemento e ai mattoni di argilla. Questi bio-blocchi, non solo “catturano” il carbonio, ma anche garantiscono un processo produttivo a basse emissioni e con ridotto consumo energetico.
Con l’industria del calcestruzzo che continua a presentare un’elevata impronta di carbonio – una tonnellata di cemento può emettere fino a 600 kg di CO2 – è evidente la necessità di cercare alternative più sostenibili.
Il calcestruzzo tradizionale, infatti, rilascia significative quantità di gas serra, soprattutto durante le fasi di cottura e pre-calcificazione.
Da qui l’idea visionaria di SOM e Prometheus Materials: sfruttare le microalghe per realizzare bio-mattoni e evitare i processi produttivi ad alta emissione di CO2.