In pedana non ce n'è per nessuno. Il medagliere continentale della scherma parla chiaro: il colore predominante è l'azzurro, con la delegazione italiana a mettere le mani su 3 ori, un argento e 4 bronzi. L'epilogo è il più dolce, con gli sciabolatori italiani a incrociare l'arma con il team ungherese, che poteva schierare l'olimpionico Aron Szilagyi. Il finale recita un 45-40 per l'Italia, con protagonista assoluto Gigi Samele. La stoccata della vittoria è furtiva, repentina, fulminea. L'Italia è sul tetto d'Europa, e lo fa con merito e stradominando. A dimostrazione che il tempo passa, ma la scuola di scherma più prolifica ed efficace d'Europa e del mondo rimane quella italiane. Braccio di ferro vinto con la Francia ai quarti, comodo successo in semi con la Romania e acuto finale contro i magiari: al centro del podio con il foggiano Samele ci sono anche l'eterno Aldo Montano, Diego Occhiuzzi ed Enrico Berrè, classe '92 che tornerà a casa con due medaglie al collo. Rimane solo il rammarico per la selezione femminile di sciabola: sul gradino più basso del podio le ungheresi, ma il tempo di prendersi una rivincita, c'è da giurarci, non è lontano dall'arrivare.
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