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Finali Diamond League: Farah saluta vincendo, Jebet stratosferica

25 ago 2017
arrivo dei 5mila
arrivo dei 5mila
Dalle stalle del mondiale di Londra alle stelle della finale di Diamond League. Ruth Jebet ha da farsi perdonare il 5° posto iridato e lo fa alla grandissima in quel di Zurigo, dove si divora i 3mila siepi con un fantastico 8' 55” 29: secondo miglior tempo di sempre dietro all'8' 52” 78 fatto registrare – sempre dalla kenyana naturalizzata dal Bahrain – nel 2016. Di fronte a un crono del genere possono poco o nulla le sue ex connazionali Chepkoech e Jeruto, che le fanno compagnia sul podio facendo registrare – entrambe – il loro personal best.

Ed è rivincita mondiale pure nei 5mila uomini, teatro dell'ultima recita in pista di Mo Farah. Il campionissimo britannico saluta tutti regolando di 4 centesimi l'etiope Edris, che nella sua Londra gli aveva impedito la sesta doppietta d'oro tra Europei, Mondiali e Olimpiadi. E pure a Zurigo Edris ci prova fino in fondo a rovinare la festa al rivale, ma stavolta caricare a testa bassa nell'allungo finale non gli basta: Farah resiste e chiude in gloria. Che invece non spetta all'americano Chelimo, solo in teoria terzo: il suo eccessivo sbracciare fa rotolare a terra Edris e gli costa la squalifica, lasciando il bronzo all'altro etiope Kejelcha.

Risultati iridati sconfessati anche nei 100 uomini e nei 200 donne, nei quali Justin Gatlin e Dafne Schippers mancano il podio finendo entrambi quarti. Quest'ultima cede di schianto nel rettilineo finale e sembra spianare la strada alla giamaicana – e campionessa olimpica – Elaine Thompson, invece la bahamense Shaune Miller Uibo arriva come un treno dalle retrovie e va a prendersi la vittoria: Sul podio con loro, l'ivoriana Ta Lou.

Nella sfida tra velocissimi ci vuole il fotofinish per decretare la vittoria del britannico Chijindu Ujah sull'ivoriano Meité, che tagliano il traguardo all'unisono con un 9” 97 che vale a tutti e due il season best. Terzo – a 4 centesimi – l'americano Baker.

Arrivo alla pari anche nel salto con l'asta donne, vinto da Ekaterini Stefanidi sulle americane Morris e Nageotte: le prime due si fermano a 4.87, la greca però la spunta per aver fatto meno errori. Un dettaglio economicamente rilevante, visto che chi prende l'oro porta a casa 50mila dollari – su un montepremi totale di 1,6 milioni - e la wild card per i mondiali.

RM

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