E’ storicamente il primo Gran Premio Europeo della stagione, è storicamente il punto di riferimento dei team per i quali lo spartiacque sta proprio sul Santerno. C’è un prima e un dopo Imola, nelle analisi, nelle valutazioni, negli sbuffi, negli auspici. Quelli anche del popolo ferrarista, che chiede le prime soddisfazioni del 2006 alla pista amica. Difeso, quasi perduto, riconquistato. Il Gran Premio di San Marino accende i motori venerdì con le prove libere, ma dal Titano si sono già organizzati in parecchi. I numeri degli anni ottanta non ci sono più, ma più che del disamore è il segno dei tempi: come si dice ce n’è un po’ meno. Anche se la politica del ritocco all’ingiù del prezzo dei biglietti è un segnale di apertura da interpretare come esercizio di buona volontà affinché il grande pubblico si riaffacci sul circuito. Per le famiglie, ancora, il sacrificio è notevole. Alla Segreteria di Stato al Turismo registrano gli stessi dati di prevendita di un anno fa: circa 1.000 biglietti. Va meglio rispetto all’ultimo Gran Premio la Fams che ha registrato richieste superiori al 2005 per le tre tribune di competenza, grazie anche alla buona collaborazione instaurata con le tre affliliate (Scuderia San Marino, Smro, Fuoristrada) e alla efficace campagna pubblicitaria. Il resto dovrà farlo il sole, con la gentile collaborazione della Ferrari, che in nome dell’amicizia con l’Antica Repubblica potrebbe far cosa gradita a tanti scegliendo proprio questo Gran Premio per tornare a riveder le stelle.
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