La Ferrari davanti non è più un’abitudine, anzi è diventata una rarità da santificare con un esodo biblico. Oggi il casello di Imola fermato da code, che non si registravano dalla fine degli anni ottanta, quando il seguito sui circuiti di tutto il mondo era un po’ maggiore perché quelli che potevano accostarsi senza un sacrificio erano di più. Un clima d’altri tempi a Imola. Con un bel sole e un caldo quasi estivo a benedire il gran Premio di San Marino. E in mattinata è stata la Repubblica a catalizzare l’attenzione. A cominciare dai Capi di Stato, che hanno visitato la Pit Lane con fermata obbligatoria al box Ferrari. Più tardi nella terrazza Fams un incontro con i vertici del Cavallino al quale era presente anche il segretario allo Sport Andreoli. Quando si è acceso il semaforo verde, nei vari settori dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari erano assiepati più di 100.000 persone. Numeri lusinghieri per un Gran Premio che per anni è stato sotto la lente d’ingrandimento di un Ecclestone che voleva di più, batteva cassa e minacciava di trasferire tutto altrove. Oggi sembra tutto molto lontano: la vittoria di Schumacher in un tripudio di bandiere è un bel cinema. Il Gran Premio di San Marino ha tanti amici, molti dei quali hanno già prenotato le ferie del 2007. Il messaggio è chiaro: la festa è appena cominciata.
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