Telegramma indoor da Goteborg. L'atletica italiana sta bene, vede la crescita ma poteva andare ancora meglio. Cinque medaglie di cui un oro e un argento. Sugli scudi c'è il Salto Triplo, storicamente disciplina amica ma da 25 anni avarissima. Si scongela la situazione grazie a Daniele Greco oro e Simona La Mantia, bronzo. Dai problemi all'anca al terzo gradino europeo è una bella storia alla quale manca solo Fabrizio Donato, terzo alle olimpiadi e assente a Goteborg. Indovinata la scelta dei tre atleti nelle gare veloci. Michael Tumi bronzo a conferma di un inverno all'insegna dei progressi, con i due capolavori che arrivano dai 60 ostacoli. Paolo Dal Molin è secondo con nuovo primato italiano fissato a 7''51 e Veronica Borsi, terza, con doppio record tricolore fatto in semifinale e ulteriormente abbassato in finale. Così l'ottavo posto finale nel medagliere è confortante in chiave futura ma lascia perfino spazio a qualche rimpianto. Tra gli emergenti ha brillato solo la stella diTumi. Chesani e la Bruni nell'alto addirittura fuori dalla finale, dove invece la Trost è stata legno. Quarta. Avesse saltato i 2 metri di un mese fa avrebbe vinto. C'era anche San Marino a Goteborg con Eugenio Rossi: 2,08 nell'alto eguagliando il primato stagionale.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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