Nemmeno il turno casalingo con lo Zalgiris Kaunas riesce a dare la scossa a Milano, che cede 70-78 e incappa nell'8° scivolone europeo di fila, forse quello più evitabile. Perché nonostante l'immediato +8 i lituani sono tutt'altro che irresistibili, permettendo all'Olimpia di restare in partita e di riaprirla.
Ovviamente grazie al solito Rakim Sanders, 15 punti – come Hickman – e unico del gruppo a rispondere sempre presente. Quando a inizio terzo quarto Repesa lo mette a fare l'ala piccola l'americano diventa devastante, McLean lo asseconda con assist al bacio e Milano finalmente ingrana. Arriva un 13-0 che porta al sorpasso – firmato da una schiacciata del solito 21 - e al 56 pari di fine frazione.
I binari sembrano quelli giusti, invece Sanders finisce ko per uno stiramento alla schiena e di colpo è di nuovo il buio. L'Olimpia resta senza un trascinatore, Kalnietis fa sì 16 punti – come Milaknius – ma somma pure 5 pesantissime palle perse. Lo Zalgiris ne approfitta, apre gli ultimi 10' con un 11-0 e si prende la vittoria.
L'ennesima resa sa di pietra tombale sulle ambizione europee dei rossi – che chiudono ultimi il girone di andata – ma, almeno per ora, non costa la panchina a Repesa. Autodefinitosi nel post-partita “la persona giusta nel posto giusto” e confermato, insieme a tutta la rosa, dal presidente Proli.
Se sono solo parole lo si vedrà presto, perché ora c'è da pensare al campionato. Nel quale le cose, viste le due sconfitte nelle ultime tre partite, non vanno molto meglio: il primato è ancora intatto, l'aura di invulnerabilità invece sta scemando. Il 2 gennaio arriva al Forum d'Assago la balbettante VL Pesaro, per un match che i rossi non possono proprio sbagliare.
RM
Ovviamente grazie al solito Rakim Sanders, 15 punti – come Hickman – e unico del gruppo a rispondere sempre presente. Quando a inizio terzo quarto Repesa lo mette a fare l'ala piccola l'americano diventa devastante, McLean lo asseconda con assist al bacio e Milano finalmente ingrana. Arriva un 13-0 che porta al sorpasso – firmato da una schiacciata del solito 21 - e al 56 pari di fine frazione.
I binari sembrano quelli giusti, invece Sanders finisce ko per uno stiramento alla schiena e di colpo è di nuovo il buio. L'Olimpia resta senza un trascinatore, Kalnietis fa sì 16 punti – come Milaknius – ma somma pure 5 pesantissime palle perse. Lo Zalgiris ne approfitta, apre gli ultimi 10' con un 11-0 e si prende la vittoria.
L'ennesima resa sa di pietra tombale sulle ambizione europee dei rossi – che chiudono ultimi il girone di andata – ma, almeno per ora, non costa la panchina a Repesa. Autodefinitosi nel post-partita “la persona giusta nel posto giusto” e confermato, insieme a tutta la rosa, dal presidente Proli.
Se sono solo parole lo si vedrà presto, perché ora c'è da pensare al campionato. Nel quale le cose, viste le due sconfitte nelle ultime tre partite, non vanno molto meglio: il primato è ancora intatto, l'aura di invulnerabilità invece sta scemando. Il 2 gennaio arriva al Forum d'Assago la balbettante VL Pesaro, per un match che i rossi non possono proprio sbagliare.
RM
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