Un incontro tecnico per decidere, nel più breve tempo possibile, le sorti dello Stadio di Rimini, una sorta di processo, accelerato dalla recente partita contro la Juventus in grado di fare luce sull’estrema inadeguatezza dell’impianto sportivo. Seduti al tavolo dei lavori per trovare una soluzione il più veloce ed economicamente indolore possibile, sono il Comune di Rimini, una cordata di imprenditori privati, capeggiata da Sauro Nicolini della Cooperativa Muratori di Verucchio e una squadra di progettisti. L’incontro era finalizzato a perseguire due obiettivi. Il primo, quello economico: cercare di abbassare i costi rispetto al progetto già presentato; e il secondo, quello organizzativo: prevedere i lavori in modo tale da non stravolgere l’attività agonistica del Rimini Calcio. "Tenendo presenti queste due esigenze – spiega una nota del Comune di Rimini – i rappresentanti dell’associazioni d’impresa privata hanno illustrato una nuova ipotesi progettuale riguardante la realizzazione di un nuovo impianto sportivo attraverso due fasi operative. La prima da avviare al termine del campionato di calcio di serie B 2006/2007 con la costruzione del nuovo stadio. In questa fase la capienza aumenterebbe fino a 12 mila posti. Il secondo passaggio, alla fine del torneo 2007/2008, con il completamento del impianto che dovrebbe essere in grado di ospitare 20 mila persone. Al termine della presentazione del progetto – prosegue la nota – Il sindaco Ravaioli e gli assessori competenti hanno affermato la loro volontà di impegnarsi su questa specifica proposta e quindi sull’avvio dei lavori previsto non oltre maggio 2007".
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