Dopo la prima vera tappa ammazzagambe la Vuelta si ferma per tirare il fiato dato che d'ora in avanti i traguardi in altura, almeno per un po', non mancheranno. Si va al primo riposo con l'ostico arrivo in salita di Lagos de Covadonga ancora negli occhi e il non meno arduo traguardo montanaro di Peña Cabarga già nella mente. Con l'inizio delle pedalate in verticale si comincia a fare sul serio e la lotta per la successione all'assente Fabio Aru inizia a delinearsi.
L'eccezionale sprint nella tappa di ieri ha restituito a Quintana la maglia rossa ceduta il giorno prima a De La Cruz: Nairo ora comanda con 57” sul compagno della Movistar Valverde e 58” su Froome. Gli altri – a cominciare da Chaves – sono tutti oltre i due minuti, perciò, anche se siamo appena a metà corsa, non si può non mettere il terzetto di testa tra i favoriti.
Il meno quotato è Valverde, visto che a 36 anni arrivare alla Vuelta dopo aver spinto sia al Giro che al Tour pesa non poco. Lui per ora resiste, sapendo che riuscire a difendere il podio sarebbe già un successo. Si prospetta quindi quel duello Quintana-Froome annunciato ma mai andato in scena al Tour, dove il colombiano latitò anche a causa di un'allergia. Il Nairo che pedala sull'asfalto spagnolo però è di tutt'altra pasta e per ora nessuno ne regge il ritmo: ieri Contador ci ha provato ed è rimasto scottato, il più accorto Froome invece ha giocato in difesa, sapendo che – dopo le faville del Tour – per ora deve gestire le forze. La carta vincente del britannico può essere la crono finale, specialità nella quale è fresco bronzo olimpico: motivo per cui a Quintana non resta che spingere il più possibile sui monti, così da arrivare all'ultimo atto con un vantaggio a prova di rimonta.
Possibili outsider l'altro colombiano Chaves – apparso però fuori condizione con l'arrivo delle salite – e ovviamente Contador. Il Pistolero ha rinunciato a Rio per arrivare in forma alla Vuelta ma per ora le gambe non girano come vorrebbe lo spirito. Siamo a metà corsa e non si può ancora darlo per morto, ma con 2' 54” di ritardo da Quintana, se vuole dire la sua, deve reagire in fretta.
RM
L'eccezionale sprint nella tappa di ieri ha restituito a Quintana la maglia rossa ceduta il giorno prima a De La Cruz: Nairo ora comanda con 57” sul compagno della Movistar Valverde e 58” su Froome. Gli altri – a cominciare da Chaves – sono tutti oltre i due minuti, perciò, anche se siamo appena a metà corsa, non si può non mettere il terzetto di testa tra i favoriti.
Il meno quotato è Valverde, visto che a 36 anni arrivare alla Vuelta dopo aver spinto sia al Giro che al Tour pesa non poco. Lui per ora resiste, sapendo che riuscire a difendere il podio sarebbe già un successo. Si prospetta quindi quel duello Quintana-Froome annunciato ma mai andato in scena al Tour, dove il colombiano latitò anche a causa di un'allergia. Il Nairo che pedala sull'asfalto spagnolo però è di tutt'altra pasta e per ora nessuno ne regge il ritmo: ieri Contador ci ha provato ed è rimasto scottato, il più accorto Froome invece ha giocato in difesa, sapendo che – dopo le faville del Tour – per ora deve gestire le forze. La carta vincente del britannico può essere la crono finale, specialità nella quale è fresco bronzo olimpico: motivo per cui a Quintana non resta che spingere il più possibile sui monti, così da arrivare all'ultimo atto con un vantaggio a prova di rimonta.
Possibili outsider l'altro colombiano Chaves – apparso però fuori condizione con l'arrivo delle salite – e ovviamente Contador. Il Pistolero ha rinunciato a Rio per arrivare in forma alla Vuelta ma per ora le gambe non girano come vorrebbe lo spirito. Siamo a metà corsa e non si può ancora darlo per morto, ma con 2' 54” di ritardo da Quintana, se vuole dire la sua, deve reagire in fretta.
RM
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