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Riposo di metà corsa per la Vuelta, poi si inizia a fare sul serio

30 ago 2016
Quintana
Quintana
Dopo la prima vera tappa ammazzagambe la Vuelta si ferma per tirare il fiato dato che d'ora in avanti i traguardi in altura, almeno per un po', non mancheranno. Si va al primo riposo con l'ostico arrivo in salita di Lagos de Covadonga ancora negli occhi e il non meno arduo traguardo montanaro di Peña Cabarga già nella mente. Con l'inizio delle pedalate in verticale si comincia a fare sul serio e la lotta per la successione all'assente Fabio Aru inizia a delinearsi.

L'eccezionale sprint nella tappa di ieri ha restituito a Quintana la maglia rossa ceduta il giorno prima a De La Cruz: Nairo ora comanda con 57” sul compagno della Movistar Valverde e 58” su Froome. Gli altri – a cominciare da Chaves – sono tutti oltre i due minuti, perciò, anche se siamo appena a metà corsa, non si può non mettere il terzetto di testa tra i favoriti.

Il meno quotato è Valverde, visto che a 36 anni arrivare alla Vuelta dopo aver spinto sia al Giro che al Tour pesa non poco. Lui per ora resiste, sapendo che riuscire a difendere il podio sarebbe già un successo. Si prospetta quindi quel duello Quintana-Froome annunciato ma mai andato in scena al Tour, dove il colombiano latitò anche a causa di un'allergia. Il Nairo che pedala sull'asfalto spagnolo però è di tutt'altra pasta e per ora nessuno ne regge il ritmo: ieri Contador ci ha provato ed è rimasto scottato, il più accorto Froome invece ha giocato in difesa, sapendo che – dopo le faville del Tour – per ora deve gestire le forze. La carta vincente del britannico può essere la crono finale, specialità nella quale è fresco bronzo olimpico: motivo per cui a Quintana non resta che spingere il più possibile sui monti, così da arrivare all'ultimo atto con un vantaggio a prova di rimonta.

Possibili outsider l'altro colombiano Chaves – apparso però fuori condizione con l'arrivo delle salite – e ovviamente Contador. Il Pistolero ha rinunciato a Rio per arrivare in forma alla Vuelta ma per ora le gambe non girano come vorrebbe lo spirito. Siamo a metà corsa e non si può ancora darlo per morto, ma con 2' 54” di ritardo da Quintana, se vuole dire la sua, deve reagire in fretta.

RM

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