L' americano Ted Ligety dopo l'oro in Supergigante si è portato a casa anche quello della Supercombinata. Così gli Usa - dominano a Schladming e sono in testa al medagliere. In una gara veramente difficile - con una pista da discesa tutta ghiaccio, curve e dossi e con una di slalom sul gelatissimo muro finale della Planai - l'argento è andato al veterano croato Ivica Kostelic, mentre il bronzo - che ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai padroni di casa - è stato preso dall'Austria con Romed Baumann.
Gli austriaci, in piena crisi di identità visto che il loro è il paese dello sci alpino, hanno ora due medaglie di bronzo, entrambe in supercombinata: con Nicole Hosp e appunto con Baumann. L'Italia ha invece dovuto 'cedere' quelli che erano stati gli eccellenti risultati di due anni fa ai Mondiali di Garmisch, dai quali in Supercombinata tornò a casa con l'argento di Christof Innerhofer e il bronzo di Peter Fill. L'Italia in una serata freddissima, con 12 gradi sotto zero al traguardo - ha mandato in fumo nella manche di slalom, ciò che aveva costruito in discesa. Nella prova nell'alta velocità, infatti, c'erano stati l'ottimo terzo tempo di Innerhofer e il quinto di Dominik Paris, con Matteo Marsaglia 9/o. Ma nello speciale, tra il labirinto ghiacciato delle porte strette sul muro della Planai, gli azzurri si sono persi: fuori Marsaglia per una inforcata, fuori Innerhofer per un sbandata ed il gigantesco Paris ad inventarsi gesti funambolici pur di restare in piedi e non perdere troppo tempo. Fatica onorevole ma risultato inevitabilmente modesto. Per Innerhofer è stata l'ultima gara Mondiale.
Gli austriaci, in piena crisi di identità visto che il loro è il paese dello sci alpino, hanno ora due medaglie di bronzo, entrambe in supercombinata: con Nicole Hosp e appunto con Baumann. L'Italia ha invece dovuto 'cedere' quelli che erano stati gli eccellenti risultati di due anni fa ai Mondiali di Garmisch, dai quali in Supercombinata tornò a casa con l'argento di Christof Innerhofer e il bronzo di Peter Fill. L'Italia in una serata freddissima, con 12 gradi sotto zero al traguardo - ha mandato in fumo nella manche di slalom, ciò che aveva costruito in discesa. Nella prova nell'alta velocità, infatti, c'erano stati l'ottimo terzo tempo di Innerhofer e il quinto di Dominik Paris, con Matteo Marsaglia 9/o. Ma nello speciale, tra il labirinto ghiacciato delle porte strette sul muro della Planai, gli azzurri si sono persi: fuori Marsaglia per una inforcata, fuori Innerhofer per un sbandata ed il gigantesco Paris ad inventarsi gesti funambolici pur di restare in piedi e non perdere troppo tempo. Fatica onorevole ma risultato inevitabilmente modesto. Per Innerhofer è stata l'ultima gara Mondiale.
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