Il Toro è d’oro. E scatenato. Incorna la storia, ghiacciato, sotto il sole catalano che batte vicino ai 40. Con urlo liberatorio sogno di una vita. La finale non è una partita. E’ lo show di un talento che prende a morsi il pronostico di una finale scritta, con Alfonso Nanni che ci arriva con l’impressionante score di tutte vittorie. Enrico Dall’Olmo che nel girone proprio contro l’italiano ha perso il suo unico match, lo veste da torero e lo incorna. Lo sdraia, lo cancella. 12-2, che se non fosse che il tabellone non c’è ed è tutta roba manuale ci sarebbe da pensare ad uno scherzo dall’elettronica. Varia il gioco, infallibile nella bocciata e preciso nell’accosto, Dall’Olmo sorprende e innervoscisce l’abruzzese che sta in cima al mondo e si trova improvvisamente su “scherzi a parte”. Tempo di rendersene conto e il cd con l’Inno di Mameli pronto ad attaccare è già fuori dall’impianto a prendere i primi inattesi granelli di polvere. Suona invece quello della Repubblica di San Marino che tra l’orgoglioso e il commosso festeggia un oro che nemmeno un matto, tranne Enrico Dall’Olmo, avrebbe sognato anche solo un’ora prima.
da Tarragona,
Roberto Chiesa
da Tarragona,
Roberto Chiesa
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