Il Rotary Club San Marino assegna il premio Marino Belluzzi alle atlete del nuoto sincronizzato Elena Tini e Cristina Nicolini. Relatori della serata l’allenatrice Elena Naddi e la coreografa Simona Chiari. Il Rotary Club San Marino ha deciso di riconoscere il sacrificio, la fatica e la passione con cui, da anni, queste giovani atlete sammarinesi si stanno dedicando ad uno sport tanto meraviglioso quanto dimenticato dalle luci della ribalta, il nuoto sincronizzato. La più giovane fra le discipline natatorie, è arrivata alle Olimpiadi nell’edizione di Los Angeles 1984, mentre a San Marino l’inizio dell’attività è alla fine degli anni ’90. A raccontare la storia, la bellezza e le particolarità di questo sport sono state le due relatrici della serata, che hanno contribuito ai successi di Elena e Cristina. Si tratta del commissario tecnico Elena Naddi, allenatrice del duo, e della sua preziosa collaboratrice e coreografa Simona Chiari, che vanta, lei stessa, un prestigioso passato da atleta della nazionale italiana. “Per praticare nuoto sincronizzato – ha sottolineato Elena Naddi – la forza di volontà è ancor più importante della disponibilità al sacrificio. Quella forza di volontà necessaria per fare squadra e creare la giusta alchimia fra le atlete”. Elena e Cristina – che sin da bambine, hanno dedicato buona parte della loro vita all’allenamento in vasca – si sono “incontrate” e hanno saputo creare questo affiatamento a partire dal 2008. Per loro, da subito, è arrivato uno straordinario 5° posto nell’edizione della Coppa Latina, disputata proprio a San Marino. Poi un ulteriore crescendo di risultati, che hanno premiato la costante applicazione di Elena e Cristina, con la partecipazione alle rassegne Europee e Mondiali e la disputa delle qualificazioni olimpiche di Pechino e Londra. Le due atlete dedicano ogni giorno tante ore al loro sport. Studentesse di giurisprudenza la mattina, nuotatrici di pomeriggio e, spesso, di sera; per loro non solo l’allenamento in vasca, ma anche tanto lavoro di palestra e danza classica. Un riconoscimento meritato, dunque, che premia i sacrifici e la passione di una vita.
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