Oracle, ovvero un "miracol". L' imbarcazione a stelle e strisce vince la Coppa America nella sfida più lunga della storia del prestigioso trofeo. Ci sono volute infatti 19 regate per stabilire il vincitore. Che, ad un certo punto, sembrava già designato. Ovvero New Zealand. Il defender neo zelandese, ad un certo punto, si era portato sull' 8-1. Bastava un altra vittoria e tutto sarebbe stato compiuto. Ma evidentemente così non doveva essere. Oracle, con una rimonta appunto miracolosa, è riuscito a ribaltare la situazione e vincere 8 sfide consecutive. Tra l' altro l' imbarcazione americana era partita con due punti di penalizzazione per le barche modificate nelle World Series. Va dato dunque atto al timoniere James Spithill e al tattico Ben Ainslie di aver costruito un impresa storica, fuori da ogni pronostico. Proprio grazie a loro, la Coppa America ha scritto un finale avvincente quando sembrava, nelle prime sfide, essere tra le peggiori. La 19ma regata ha avuto, anche in termini di pubblico, una risposta eccellente, con i moli pieni a San Francisco e con molta scenografia, con i velisti che sono passati tra la gente prima dell' imbarco, con contorno di concerti e spettacolo. Anche in Nuova Zelanda la Coppa America è stata seguita con grande tifo e passione. La delusione è stata pari alle grandi aspettative della vigilia. Ora è incerta la partecipazione alla prossima Coppa perchè i mezzi economici scarseggiano. Già quest' anno era stato difficile essere presenti. Ma una America's Cup senza neo zelandesi sarebbe come il mondiale di calcio senza Brasile. La delusione potrebbe fare il resto anche se è presto per tirare le somme.
Riproduzione riservata ©