Maledetto sembrava il pari con l'Armenia. Quello dell'ultimo incontro di qualificazione al Mondiale e che tutto abbiamo pensato avesse negato all'Italia la possibilità di essere inserita tra le teste di serie. Sbagliato, è tutta colpa di San Marino. Una sparata, sembrerebbe, eppure con un base scientifica che il Corriere dello Sport oggi in edicola spiega nei dettagli. Con l'amichevole del 31 maggio giocata al Dall'Ara di Bologna e vinta dagli azzurri per 4-0, la squadra di Prandelli ha incamerato solo 150 punti nel ranking Fifa abbassando in maniera forse decisiva la media. Il calcolo in realtà è molto complicato. Provando a semplificarlo al massimo e a isolare gli ingredienti si parte dalla distribuzione dei punti partita (classicamente 3, 1, 0 per vittoria, pareggio e sconfitta) da moltiplicare per 1 in caso di amichevole fino a 4 per le finali mondiali. Ad aver bocciato gli azzurri è il cosiddetto Fattore T, cioè il valore dell'avversario stabilito dalla posizione nel ranking Fifa. Ecco svelato l'inghippo. Lo scoglio. Non conviene giocare certe partite in termini puramente di classifica perchè anche la vittoria non premia. E' lo stesso meccanismo per il quale i tennisti top 50 non giocano i challenger o nel Golf i big frequentano solo i Major. Il meccanismo sembra comunque fatto apposta per favorire le partite tra squadre dello stesso livello, e in ogni modo la colpa dell'Italia che va in Brasile da squadra di seconda fascia è e resta fondamentalmente una storia italiana.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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