Il mattino ha l'oro in bocca e anche il colpo in canna. Testa e mirino di Alessandra Perilli sono sincronizzati. C'è scritto “finale”, ma serve l'impresa. E così mentre braccia agguerrite, ma meno talentuose tremano, quelle di Alessandra imbracciano il fucile e sparano a qualunque cosa si muova. 25 su 25 in una prima serie da favola che ribalta la situazione con la quale siamo andati a dormire. Ora la Perilli è sesta: al 22-24-24 di ieri, aggiunge il 25 con vista sulla finale. Ma c'è ancora una serie, l'ultimo sound check prima di cantar vittoria. Dall'attacco alla difesa di quel piattello in più. Il cielo plumbeo sovrintende. La pioggia è lì, appesa ma non cade. E Alessandra tira dritto. Un'altra dimostrazione di classe cristallina concentrata dento i cuffioni e dentro la gara. Li spacca tutti, appena un paio li recupera di seconda, mentre le avversarie sbuffano. La finlandese Makela che sembrava irraggiungibile, è dietro. Tutte sono dietro tranne Jessica Rossi che guida la classifica sparando però meno bene di ieri davanti alla slovacca Spotakova. La Perilli piazza un altro 25. In totale fanno 120, finale tutta la vita. Si fa pomeriggio, e potrebbe non essere finita qui.