Sull’ingresso delle due filiali del Credito Sammarinese, quella di Dogana al World Trade Center e quella di Domagnano, una comunicazione scarna: gli sportelli rimarranno temporaneamente chiusi. Ma fino a quando, si chiedono i clienti. E se lo chiedono anche i dipendenti, compresi quelli della Fiduciaria Polis, che in mattinata hanno incontrato i sindacati con l’obiettivo di attivare ogni iniziativa per la tutela di tutti i posti di lavoro.
Il commissario della legge Rita Vannucci, titolare delle indagini scaturite nell’arresto di Vendemini, avrebbe intanto sentito alcune persone e a breve potrebbe esserci il secondo interrogatorio dell’ex direttore della banca.Come del resto si augura il suo difensore, l’avvocato Pier Luigi Bacciocchi che solo in seguito valuterà l’eventualità di chiedere la scarcerazione. Tutto ruota attorno alla consapevolezza di Vendemini sul reale profilo di Barbieri, l’affiliato alla ndrangheta che aveva un conto al Credito Sammarinese e che è stato ucciso a marzo in un agguato a San Girolamo, nel vibonese. Vendemini sostiene che non sapeva si trattasse di un criminale. Del resto l’adeguata verifica, a cui è stato sottoposto Barbieri al momento dell’apertura del conto, non ha fatto scattare alcuna segnalazione. E la chiamata in causa dell’Agenzia di Informazione finanziaria è avvenuta successivamente, quando il nome di Barbieri è finito sui giornali, prima per l’arresto poi per la morte violenta. Lucio Amati, presidente della Banca sospeso dall’incarico, auspica intanto un commissariamento breve, per poter riprendere le trattative con il Banco di Rio de Janeiro che era sul punto di formalizzare la richiesta ufficiale di acquisto della maggioranza del Credito Sammarinese.
Il commissario della legge Rita Vannucci, titolare delle indagini scaturite nell’arresto di Vendemini, avrebbe intanto sentito alcune persone e a breve potrebbe esserci il secondo interrogatorio dell’ex direttore della banca.Come del resto si augura il suo difensore, l’avvocato Pier Luigi Bacciocchi che solo in seguito valuterà l’eventualità di chiedere la scarcerazione. Tutto ruota attorno alla consapevolezza di Vendemini sul reale profilo di Barbieri, l’affiliato alla ndrangheta che aveva un conto al Credito Sammarinese e che è stato ucciso a marzo in un agguato a San Girolamo, nel vibonese. Vendemini sostiene che non sapeva si trattasse di un criminale. Del resto l’adeguata verifica, a cui è stato sottoposto Barbieri al momento dell’apertura del conto, non ha fatto scattare alcuna segnalazione. E la chiamata in causa dell’Agenzia di Informazione finanziaria è avvenuta successivamente, quando il nome di Barbieri è finito sui giornali, prima per l’arresto poi per la morte violenta. Lucio Amati, presidente della Banca sospeso dall’incarico, auspica intanto un commissariamento breve, per poter riprendere le trattative con il Banco di Rio de Janeiro che era sul punto di formalizzare la richiesta ufficiale di acquisto della maggioranza del Credito Sammarinese.
Riproduzione riservata ©