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Indagini sul Credito Sammarinese: Amati replica alle accuse

13 dic 2006
Lucio Amati
Lucio Amati
“Sono addolorato. Le due accuse che ci vengono mosse – riciclaggio e esercizio abusivo dell’attività bancaria - rappresentano una novità, e mi paiono improprie. Per quanto riguarda il riciclaggio, abbiamo sempre seguito scrupolosamente le norme del nostro paese, anzi, con particolare prudenza, visto che siamo una banca giovane. Non abbiamo mai mancato ai nostro dovere, che è un dovere verso il sistema San Marino, verso il Parlamento, le nostre leggi, la Banca Centrale… non so se di questo abbia tenuto conto il PM milanese… Per quanto riguarda l’esercizio abusivo dell’attività bancaria, noi ci siamo limitati ad andare a trovare quelle persone interessate a sapere qualcosa di più sul sistema San Marino e sulle nostre peculiarità, dalle leggi sul trust alla amministrazione fiduciaria. Quindi, anche su questo punto, mi sento tranquillo. Mi permetto, anzi, di dire che l’unico esercizio abusivo di attività bancaria che io conosca, come imprenditore, è quello praticato abitualmente dalle banche italiane, in particolare quelle riminesi, che mandano i loro funzionari tutti i giorni a fare sviluppo e attività bancaria ordinaria sul territorio sammarinese. Noi facilmente veniamo accusati dalle autorità italiane di esercizio abusivo. Non sta a me dire se è così oppure no, ma so che questo esercizio da parte di banche italiane in San Marino è da sempre metodo e costume. Il sistema bancario e finanziario a San Marino sta nascendo ora e questo può non far piacere a qualcuno, tanto che anche gli avvenimenti ordinari vengono enfatizzati. Due esempi: la perdita della Banca Commerciale a seguito della truffa perpetrata da cittadini italiani. Siamo dispiaciuti, ma anche in Italia ci sono stati crack colossali, da Parmalat ai bond argentini. La truffa fa parte del rischio professionale. Poi il mio esempio: come posso io costituire un problema, quando il presidente di Capitalia, Geronzi, è stato condannato a 4 mesi di reclusione? Io non sono stato condannato, sono semplicemente un indagato, sono solo oggetto di verifiche”.

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