Messaggio di Natale Auguri!
Ecco il mio augurio di Natale: che possiamo avere la fortuna di incontrare il Signore Gesù: per qualcuno la sorpresa, per altri l’atteso, per tutti il festeggiato. Auguro di trovare tempi e silenzi per sostare nei luoghi del Natale: la strada, la capanna, Nazaret.
La strada. Nei presepi le strade disegnano una rete tra casa e casa, tra le case e la capanna. La strada è metafora dell’incontro. Fare strada significa camminare gli uni verso gli altri nella verità e nell’amicizia. C’è sicuramente da superare qualche ostacolo, da equipaggiare la pazienza, da riprendersi dalla stanchezza e rialzarci dalle cadute. Impariamo da Gesù, Dio fattosi “estasi” per incontrare l’uomo: uscito da sé, dal suo divino splendore per farsi bambino e darci modo di offrire il meglio di noi stessi amandolo e coprendolo di baci e, a sua volta, offrirci il suo Vangelo. La capanna. Dice l’angelo: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia” (Lc 2,12). Ci sono ancora tanti bambini che nascono in luoghi di fortuna, nella povertà, senza il necessario per crescere e la capanna è una denuncia. Ma non basta, occorre passare all’impegno: irrobustire i propositi di solidarietà, prendere parte attiva a progetti efficaci e intelligenti per il bene comune.
Nazaret. E’ il piccolo villaggio dove Gesù cresce accompagnato dalla premura di Giuseppe e di Maria, al calore del loro affetto. Nazaret è “la famiglia”. Stando tra la nostra gente sento quanto ancora sia radicato il senso della famiglia. Ma vedo all’orizzonte ombre minacciose che ne mettono in discussione i fondamenti.
Denuncio gli stili di vita che dissuadono i giovani dal proporsi ideali e le politiche poco attente alle famiglie. A Nazaret si impara ad amare, ad accogliere le differenze, a trasmettere i valori per la vita. Natale: strada, capanna, Nazaret.
Ancora auguri!
Comunicato stampa del Vescovo Mons. Andrea Turazzi
Ecco il mio augurio di Natale: che possiamo avere la fortuna di incontrare il Signore Gesù: per qualcuno la sorpresa, per altri l’atteso, per tutti il festeggiato. Auguro di trovare tempi e silenzi per sostare nei luoghi del Natale: la strada, la capanna, Nazaret.
La strada. Nei presepi le strade disegnano una rete tra casa e casa, tra le case e la capanna. La strada è metafora dell’incontro. Fare strada significa camminare gli uni verso gli altri nella verità e nell’amicizia. C’è sicuramente da superare qualche ostacolo, da equipaggiare la pazienza, da riprendersi dalla stanchezza e rialzarci dalle cadute. Impariamo da Gesù, Dio fattosi “estasi” per incontrare l’uomo: uscito da sé, dal suo divino splendore per farsi bambino e darci modo di offrire il meglio di noi stessi amandolo e coprendolo di baci e, a sua volta, offrirci il suo Vangelo. La capanna. Dice l’angelo: “Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia” (Lc 2,12). Ci sono ancora tanti bambini che nascono in luoghi di fortuna, nella povertà, senza il necessario per crescere e la capanna è una denuncia. Ma non basta, occorre passare all’impegno: irrobustire i propositi di solidarietà, prendere parte attiva a progetti efficaci e intelligenti per il bene comune.
Nazaret. E’ il piccolo villaggio dove Gesù cresce accompagnato dalla premura di Giuseppe e di Maria, al calore del loro affetto. Nazaret è “la famiglia”. Stando tra la nostra gente sento quanto ancora sia radicato il senso della famiglia. Ma vedo all’orizzonte ombre minacciose che ne mettono in discussione i fondamenti.
Denuncio gli stili di vita che dissuadono i giovani dal proporsi ideali e le politiche poco attente alle famiglie. A Nazaret si impara ad amare, ad accogliere le differenze, a trasmettere i valori per la vita. Natale: strada, capanna, Nazaret.
Ancora auguri!
Comunicato stampa del Vescovo Mons. Andrea Turazzi
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