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Ordinanza anti-prostituzione a Rimini: calata la presenza di prostitute

30 dic 2011
Ordinanza anti-prostituzione a Rimini: calata la presenza di prostitute
Ordinanza anti-prostituzione a Rimini: calata la presenza di prostitute
L’effetto deterrenza dell’ordinanza del sindaco Gnassi c’è stato. Ieri, nella prima nottata dall’entrata in vigore del divieto, è visibilmente calata la presenza di prostitute lungo le strade riminesi. L’abbiamo constatato seguendo le pattuglie dei carabinieri che hanno controllato in particolare i viali Principe di Piemonte e Regina Margherita. E’ da poco passata la mezzanotte. Ecco alcune prostitute, scese in strada comunque, sfidando il divieto dell’ordinanza. Giovani, avvenenti e quasi sempre di nazionalità dell’est europeo. Non scappano quando arrivano le forze dell’ordine: si affrettano a cercare i documenti perché molte di loro sono anche in regola col permesso di soggiorno. Ma questa volta c’è un altro problema: l’ordinanza Gnassi e la sanzione per la trasgressione della stessa, prevista dal’articolo 650 del codice penale. I militari raccolgono una ad una tutte le giovani prostitute sorprese in attività nelle zone proibite, le fanno salire sul Ducato e le portano al comando. In una serata di controlli, 9 le lucciole fuori-legge: 6 romene, una ungherese, una albanese ed anche un transessuale. Per tutte è scattata la denuncia in stato di libertà e loro di certo non l’han presa bene perché dovranno risponderne di fronte all’autorità giudiziaria. L’operazione antiprostituzione era congiunta e prevedeva anche il coinvolgimento della Questura, ma dopo la prima ondata di controlli dei carabinieri, ieri notte, sulle strade riminesi setacciate in seguito dalla polizia non s’è vista più, nemmeno una “lucciola”.

Luca Salvatori

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