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Primavera con l'Eurovision. L'Editoriale del Dg Romeo

23 mag 2021
foto @esc
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Francamente è qualcosa potere rivedere, dopo due anni, la gente che affolla le tribune, che ride, che balla e che canta durante lo show televisivo con più spettatori al mondo dopo i mondiali di calcio. Per la prima volta, dopo mesi difficili e per qualcuno terribili, a Rotterdam l'Eurovision 2021 ha segnato quanto meno un inizio di primavera per tutti, nonostante il clima gelido che ha accompagnato questi giorni. Certo restano le mascherine, le distanze più o meno ravvicinate, le restrizioni che impediscono al popolo dell'Eurovision di prendere un caffè o di entrare nei negozi e nei locali oppure sui mezzi pubblici. Un prezzo obbligato e questo a Rotterdam era chiaro a tutti.

L'aria però resta quella per una grande festa della musica e dell'Europa perché questo e non altro è Eurovision. Per l'Italia è andata benissimo, ma era nell'aria che la partita sarebbe stata fra lei e la Francia. Si sono inserite a sorpresa Malta e Svizzera, ma alla fine grazie al televoto l'Italia è passata con un netto margine.

Per San Marino è stata una competizione importante. Di nuovo in finale per la seconda volta di seguito e, per la prima volta, abbiamo avuto modo di ascoltare una giuria dare i dodici punti cioè il massimo a San Marino, con la visibilità che questo comporta nello show. Una grande artista come Senhit e un partner di eccezione come Flo Rida sono stati sicuramente tra i simboli di questa edizione, guidati da un protagonista del mondo dello spettacolo internazionale come Luca Tommassini che è al tempo stesso anche umanamente una persona straordinaria, il che di questi tempi e in questo ambiente non è mica poco.

Per San Marino e Senhit ci aspettavamo tutti qualcosa di meglio e personalmente - sia pure nel mio totale analfabetismo musicale - ero convinto di un meritatissimo piazzamento più alto in finale. Peccato, ma è doveroso ringraziare tutto il gruppo per il lavoro svolto non solo a Rotterdam ma in tutti questi mesi. Così come è doveroso da parte di RTV ringraziare la giuria sammarinese che ha svolto il suo ruolo con competenza e responsabilità. Come ormai è tradizione, è riuscita anche quest'anno a identificare i vincenti fra i primi due che ha votato, fra l'altro con la graditissima presenza degli ispettori Eurovision che fanno a sorpresa rigorosi controlli nella varie sedi radiotelevisive.

Veramente peccato. Si tratta però pur sempre di una gara e chi partecipa deve sapere che si può vincere ma che molto più facilmente si può anche perdere. E' un gioco, serissimo come tutti i giochi ma è pur sempre un gioco. L'immagine che potrebbe dunque essere il simbolo di questa gara che è anche una festa è forse quella di James Newman, il cantante che rappresentava il Regno Unito, la cui canzone aveva preso zero voti dalle giurie europee e che quando anche il televoto gli ha assegnato un altro zero, l'ha presa sorridendo con tutto il suo staff. A quel punto tutte le altre delegazioni sono saltate in piedi, applaudendo freneticamente insieme a tutta l'arena. Un bel momento ma anche una piccola lezione di vita che arriva da oltremanica.

cr





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