La prognosi non è stata ancora sciolta, ma le condizioni di Andrea Saveri, il clochard che qualcuno ha tentato di bruciare vivo nella notte tra lunedì e martedì a Rimini, migliorano. Si trova ancora ricoverato al Centro Grandi ustioni di Padova: si rifiuta di parlare, però, e questo complica il lavoro della Squadra mobile.
Le testimonianze inizialmente raccolte non sono state giudicate credibili, le tre persone intervenute per soccorrerlo gli hanno salvato la vita, ma non hanno potuto fornire indicazioni utili alle indagini. Le piste, da un punto di vista puramente investigativo, rimangono quindi tutte in piedi. Il senzatetto era in buoni rapporti con i residenti della zona, non chiedeva l’elemosina, non disturbava. Accettava, nei mesi più freddi, l’offerta di dormire in qualche cantina o garage. Non ha mai voluto ricorrere all’assistenza delle associazioni riminesi, nemmeno quando, in passato, era stato aggredito nel parco tra la vecchia Fiera e l’ex tribunale.
Le indagini intanto si sono spostate anche a Taranto, città di origine del senzatetto, per ricostruire la storia che 15 anni fa lo ha spinto fino a Rimini.
Sara Bucci
Le testimonianze inizialmente raccolte non sono state giudicate credibili, le tre persone intervenute per soccorrerlo gli hanno salvato la vita, ma non hanno potuto fornire indicazioni utili alle indagini. Le piste, da un punto di vista puramente investigativo, rimangono quindi tutte in piedi. Il senzatetto era in buoni rapporti con i residenti della zona, non chiedeva l’elemosina, non disturbava. Accettava, nei mesi più freddi, l’offerta di dormire in qualche cantina o garage. Non ha mai voluto ricorrere all’assistenza delle associazioni riminesi, nemmeno quando, in passato, era stato aggredito nel parco tra la vecchia Fiera e l’ex tribunale.
Le indagini intanto si sono spostate anche a Taranto, città di origine del senzatetto, per ricostruire la storia che 15 anni fa lo ha spinto fino a Rimini.
Sara Bucci
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