La Cassazione ha autorizzato, di fatto, il distacco del sondino che tiene in vita Eluana Englaro, in stato vegetativo da quasi 17 anni. E’ la prima volta che una decisione del genere viene assunta in Italia. La vicenda suscita interrogativi anche a San Marino.
Per Suor Paola della Ciana, del comitato “Vita, Scienza, ragione”, l’alimentazione e l’idratazione assistita non possono considerarsi accanimento terapeutico. Ed è grave che un giudice possa decidere della vita e della morte di una persona. “Sarebbe preferibile una società che a livello famigliare, anche come strutture – aggiunge – sappia accogliere situazioni analoghe. In ogni caso – sottolinea Suor Paola Della Ciana – non vogliamo esprimere alcun giudizio sulla famiglia di Eluana o di chi si trova in una condizione simile”.
Per Mirko Tomassoni, presidente dell’Associazione Attivamente, il caso di Eluana dovrebbe incoraggiare il mondo della scienza, la chiesa e i laici a sedersi a un tavolo per accordarsi su regole condivise. Nel caso specifico, per Tomassoni – che parla in questo caso a titolo personale – “deve essere usato il buon senso e va compresa la sofferenza profonda della famiglia di Eluana. Una sofferenza che merita rispetto”.
Tomassoni vede di buon occhio il Comitato di Bioetica di cui si parla da alcuni mesi a San Marino e l’Authority Sanitaria preannuncia che ne chiederà l’istituzione al prossimo segretario di Stato alla Sanità. Si tratta di un organismo che avrà potere di fare proposte legislative e esprimere pareri sull’accanimento terapeutico, l’eutanasia, la procreazione medicalmente assistita, la ricerca sulle cellule staminali.
“Inoltre – spiega il responsabile dell’Authority Sanitaria Andrea Gualtieri – l’Associazione dei donatori del sangue vuole estendere la sua sfera d’interesse alla donazione degli organi e quindi occorrerà nominare una commissione che accerti la morte effettiva dei donatori”.
Luca Salvatori
Per Suor Paola della Ciana, del comitato “Vita, Scienza, ragione”, l’alimentazione e l’idratazione assistita non possono considerarsi accanimento terapeutico. Ed è grave che un giudice possa decidere della vita e della morte di una persona. “Sarebbe preferibile una società che a livello famigliare, anche come strutture – aggiunge – sappia accogliere situazioni analoghe. In ogni caso – sottolinea Suor Paola Della Ciana – non vogliamo esprimere alcun giudizio sulla famiglia di Eluana o di chi si trova in una condizione simile”.
Per Mirko Tomassoni, presidente dell’Associazione Attivamente, il caso di Eluana dovrebbe incoraggiare il mondo della scienza, la chiesa e i laici a sedersi a un tavolo per accordarsi su regole condivise. Nel caso specifico, per Tomassoni – che parla in questo caso a titolo personale – “deve essere usato il buon senso e va compresa la sofferenza profonda della famiglia di Eluana. Una sofferenza che merita rispetto”.
Tomassoni vede di buon occhio il Comitato di Bioetica di cui si parla da alcuni mesi a San Marino e l’Authority Sanitaria preannuncia che ne chiederà l’istituzione al prossimo segretario di Stato alla Sanità. Si tratta di un organismo che avrà potere di fare proposte legislative e esprimere pareri sull’accanimento terapeutico, l’eutanasia, la procreazione medicalmente assistita, la ricerca sulle cellule staminali.
“Inoltre – spiega il responsabile dell’Authority Sanitaria Andrea Gualtieri – l’Associazione dei donatori del sangue vuole estendere la sua sfera d’interesse alla donazione degli organi e quindi occorrerà nominare una commissione che accerti la morte effettiva dei donatori”.
Luca Salvatori
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