Il loro impegno nelle zone dell'Emilia colpite dal terremoto incomincerà lunedì prossimo. Per molti
significherà aiutare persone e famiglie in difficoltà, fare doposcuola, organizzare attività di animazione, occuparsi di anziani e bambini. Per altri si tradurrà in verifiche sulla "salute" dei beni culturali minori, collaborazione ai progetti di restauro degli edifici, assistenza museale. Sono 500 i giovani- di cui 100 del servizio civile finanziato con oltre 500mila euro dalla Regione- selezionati tra i 2.847 che hanno presentato domanda per svolgere il servizio civile a sostegno delle popolazioni terremotate. Ai 350 riservati a italiani, la Regione Emilia-Romagna ne ha affiancati, con il servizio civile regionale, altri 100 per giovani comunitari e stranieri, d'età compresa tra i 18 e i 28 anni.
Sonia Tura
significherà aiutare persone e famiglie in difficoltà, fare doposcuola, organizzare attività di animazione, occuparsi di anziani e bambini. Per altri si tradurrà in verifiche sulla "salute" dei beni culturali minori, collaborazione ai progetti di restauro degli edifici, assistenza museale. Sono 500 i giovani- di cui 100 del servizio civile finanziato con oltre 500mila euro dalla Regione- selezionati tra i 2.847 che hanno presentato domanda per svolgere il servizio civile a sostegno delle popolazioni terremotate. Ai 350 riservati a italiani, la Regione Emilia-Romagna ne ha affiancati, con il servizio civile regionale, altri 100 per giovani comunitari e stranieri, d'età compresa tra i 18 e i 28 anni.
Sonia Tura
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