"Sarà il buon Dio a giudicare" i componenti della banda della Uno Bianca, "io non ne voglio sentire parlare di riti abbreviati e niente, sono cristiana e credo in Dio, ma loro hanno fatto troppo male, non hanno avuto pietà di nessuno". Anna Maria Stefanini, madre di Otello, carabiniere ucciso a Bologna con i colleghi Mauro Mitilini e Andrea Moneta dalla banda della Uno Bianca, continua a chiedere che nei confronti degli uomini che ammazzarono suo figlio non ci sia alcuna clemenza. La signora ne ha parlato commossa al termine delle celebrazioni per il 24/o anniversario dell'eccidio del Pilastro: l'uccisione, avvenuta il 4 gennaio 1991 alla periferia di Bologna, dei tre carabinieri dalla banda guidata dai fratelli Savi, uno dei quali, Fabio, ha chiesto lo scorso anno uno sconto di pena, poi respinto dalla Corte d'Assise di Bologna. Del gruppo criminale che si è reso responsabile di 105 crimini e 24 omicidi tra Bologna, Romagna e Marche dal 1987 al 1994, "non ne voglio sentire parlare - ha aggiunto - perché se penso a quello che mi hanno fatto, a me e a tante persone... Mi hanno distrutto la vita, si vive, ma non è più come prima. Si va avanti, ma non è quella più la vita. Un figlio di 22 anni è una cosa meravigliosa, che non si può descrivere, non è vero che il tempo serve, più il tempo passa e più è peggio".
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