3 anni e mezzo, la richiesta della Procura del Fisco. E' stata infine condannata a 2 anni di prigionia, Patrizia Retrosi; e a risarcire la parte civile: l'Eccellentissima Camera. Perché fra i reati contestati vi era appunto la truffa ai danni dello Stato. Sarebbero stati fatti valere – con mezzi ritenuti fraudolenti – crediti per il rimborso dell'imposta sulle importazioni; con un danno erariale stimato in circa 40.000 euro. L'imputata – oggi assente - era amministratrice unica di una società con sede a Falciano, finita in liquidazione; individuate fatture considerate false, dagli inquirenti, per un ammontare complessivo di oltre 3 milioni e 300.000 euro. Ma l'emissione dell'ultima risaliva al 2016; da qui la prescrizione, per gli illeciti fiscali. Ma non per l'accusa di truffa, contestata in modo deciso dalla Difesa. Non dello stesso avviso il Giudice Valentini; titolare fra l'altro del “processo dell'anno” - il cosiddetto “caso titoli” - che riprenderà nel pomeriggio dopo il break estivo. Alla sbarra 12 imputati, fra i quali Francesco Confuorti, Daniele Guidi, Lorenzo Savorelli. Obiettivo far luce su alcune tra le più controverse vicende che hanno interessato il sistema bancario: dall'acquisto di titoli Demeter, al prestito “Leighton”; al commissariamento di Asset Banca. Una vera e propria maratona; udienza di oggi dedicata, con ogni probabilità, ancora alle schermaglie preliminari.